Alcamo-Dimissioni sindaco, lo segue la giunta in blocco

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ALCAMO. Sebastiano Bonventre sarà seguito a ruota da tutti e 6 i suoi assessori: anche loro quest’oggi rassegneranno nelle mani del segretario generale del Comune, Cristofaro Ricupati, le loro dimissioni. Un atto formale e di solidarietà nei confronti del primo cittadino che ieri sera a sua volta aveva annunciato irrevocabilmente di rimettere il mandato. Questo vuol dire che non ci sarà alcun amministratore a traghettare l’ente municipale da lunedì sino a che non verrà nominato dall’assessorato regionale agli Enti locali un commissario che sarà chiamato a fare le funzioni di sindaco e giunta. Oggi c’è grande attesa per la conferenza stampa convocata al palazzo di città nel corso della quale Bonventre renderà nota la lettera di dimissioni e quindi le sue motivazioni. Secondo quello che in queste ore sta trapelando pare che l’oramai ex primo cittadino sia visibilmente provato dall’ultimo periodo di accesissime polemiche, che lo hanno visto al centro anche di un presunto scandalo di una appartenenza ad una Loggia Massonica, circostanza che è stata in via informale smentita. Bonventre parlerà soprattutto di come questo periodo di sindacatura abbia minato anche la serenità della sua famiglia e quella personale: è stato destinatario di ben quattro procedimenti e relative sentenze emesse da Tribunali amministrativi sulla legittimità della sua elezione, messa in dubbio da una serie di ricorsi sfociati anche in due distinte indagini alla Procura su un presunto voto di scambio alle elezioni del 2012 che vede imputati anche esponenti di spicco della coalizione di Bonventre. Si considera oramai un bersaglio di avversari politici: tutti questi procedimenti, in ultimo anche l’avviso di garanzia per abuso di ufficio e lesioni personali in merito ad alcune vicende di allontanamento per assenteismo di alcuni lavoratori in carico al Comune. “A questo si associano – sostiene l’ex sindaco – una serie inaccettabile di attacchi di ordine personale, tanto vili quanto strumentali, forieri di rabbia e odio che offendono me e la mia famiglia coinvolgendo persino quanti di loro non ci sono più e facendo sempre della calunnia una verità”. Condizione che, a detta dello stesso Bonventre, avrebbe fiaccato la sua volontà ed entusiasmo a spendersi per la città, dando priorità alla tutela della serenità familiare. “Ho scelto quindi, pur con molta sofferenza interiore e nella consapevolezza amara che ciò potrebbe anche creare dei disagi ai cittadini, – preannuncia l’ex primo cittadino – di rinunciare al mandato”. Forse a incidere anche la consapevolezza che Bonventre era stato abbandonato persino dai suoi alleati storici e che lo avevano fortemente voluto come candidato sindaco, il Partito Democratico. Le parole del reggente della segreteria locale, Massimo Ferrara, erano state quelle di bocciatura del governo cittadino. E così, in questa sua solitudine, ha preferito staccare anzitempo la spina.