Alcamo-Debiti fuori bilancio “farlocchi”, dirigenti sotto accusa

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Tonano a far discutere i debiti fuori bilancio del Comune di Alcamo. Ieri una nuova sequenza di atti che sono stati approvati dal consiglio comunale ma che ancora una volta fanno pesantemente discutere. Situazioni che fanno emergere responsabilità dirette e indirette dei dirigenti comunali che hanno finito per danneggiare il municipio costretto a dovere soccombere in cause giudiziarie in alcuni casi davvero paradossali. Come nel caso di un automobilista che, dalla ricostruzione dei fatti, ha sostenuto di essere ripartito con la propria auto in piazza Pittore Renda oltretutto da sosta vietata e certificando di avere danneggiato il cambio del mezzo dopo l’urto con un marciapiedi. Il Comune è stato condannato a pagare 6 mila euro. E’ emersa poi una sentenza del Tar dove addirittura il segretario generale del Comune, Cristofaro Ricupati, inchioda senza mezzi termini alle sue responsabilità la dirigente dell’Avvocatura comunale, Giovanna Mistretta. Il caso è quello relativo ad un dipendente comunale che ha presentato ricorso al tribunale amministrativo riguardo alla graduatoria per la copertura di 35 posti di istruttore amministrativo di categoria ‘C’ in cui si piazzò al 36° posto. Secondo quanto sostiene Ricupati nella sua relazione la Mistretta non si è costituita in giudizio. A conclusione dell’iter fu riconosciuto un limitato diritto di risarcimento del danno al dipendente ammontante complessivamente a 7 mila e 500 euro. Da questa vicenda è venuto fuori un retroscena incredibile: pare infatti che ad oltre un anno dalla deliberazione dell’allora sindaco Sebastiano Bonventre per il conferimento dell’incarico all’avvocato Mistretta, quest’ultima avrebbe addossato le colpe al suo collega dirigente Marco Cascio per non avere trasmesso della documentazione utile alla memoria difensiva. Ne seguì un duro scambio epistolare tra i due e la Mistretta a sua volta con propria determina conferì incarico di domiciliazione, con contestuale liquidazione dell’onorario, ad un avvocato esterno. Nonostante tutto non ci fu mai alcuna costituzione in giudizio. “Storie allucinanti – afferma il consigliere comunale Alessandro Calvaruso – e ancora una volta il Comune si trova a pagare, o per meglio dire il cittadino, per responsabilità dovute ai dirigenti”. Il fuoco incrociato delle polemiche sui dirigenti è proseguito anche riguardo alla recente liquidazione da parte del municipio di ben 2,2 milioni di euro di oneri accessori per vertici apicali e personale in servizio. “Su quali basi sono stati liquidati questi soldi e con quali criteri – ha tuonato la consigliera Marianna Vario – considerando la disastrosa condizione della macchina burocratica”.