Alcamo: Cuba delle rose, lavori in corso

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A tamburo battente proseguono i lavori alla Cuba delle Rose di Alcamo, cisterna araba risalente a circa mille anni fa. E’ arrivato l’ok all’iter adottato per la tipologia di interventi anche dalla Soprintendenza ai Beni culturali di Trapani. Secondo quanto asserito dall’associazione di volontariato “Salviamo il castello di Calatubo”, che sta operando sul posto, la Sovrintendenza dopo aver visionato tutto l’operato svolto fino ad oggi si è presa la responsabilità della tipologia di intervento che si sta adottando per il recupero dell’antico serbatoio Arabo. Siamo in presenza di un manufatto di straordinaria importanza: la cisterna dalla caratteristica forma di dammuso era il punto di raccolta delle acque provenienti da una vicina sorgiva. Interventi che sono stati finanziati per un ammontare di quasi 160 mila euro dal Gal del Golfo di Castellammare. In programma anche una seconda tranche di lavori che riguarderanno al sistemazione esterna della Cuba. Si tratta di interventi molto delicati:

Siamo in presenza di un manufatto di grandissimo valore archeologico. Sarà in pratica recuperato uno dei beni architettonici unici nel suo genere in Sicilia. E’ infatti una delle poche costruzioni cosiddette “cube” ancora presenti in loco e che, come rileva la Sovrintendenza ai Beni Culturali, conserva alcune caratteristiche della forma dei “dammusi”, in siciliano “tetti”, con pianta quadrangolare sormontati da copertura a cupola usata per la raccolta delle acque piovane che alimentavano le cisterne.

Da parte del Gal c’è una precisa strategia: il restauro della Cuba delle Rose insieme a diversi altri interventi come il restauro delle cappelle votive rurali e degli antichi bevai delle campagne alcamesi, nonché alla realizzazione di un centro culturale e ricreativo per la fruizione della riserva di Monte Bonifato, vuole contribuire al rilancio del turismo rurale di qualità per Alcamo e per l’Area del Golfo di Castellammare. Da considerare che la Cuba era la fonte di approvvigionamento idrico del Castello di Calatubo. Le acque pervenivano tramite uno specifico “qanat”, conduttura idrica di tipica origine araba. La fontana è formata da una camera interna dove c’è tutt’ora dell’acqua, e dalla vasca situata all’esterno che è collegata alla camera. Al momento si sta progettando anche come valorizzare il sito e in che termini farlo fruire al turista:

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