Alcamo, “corso stretto” ovvero una camera a gas

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Ore 19,05 di sabato scorso marciapiede prospiciente la chiesa Madre di Alcamo. Una signora mi ferma per sfogarsi: “Sono venuta nel Corso per vedere qualche vetrina e fare una passeggiata. Non si può camminare e non si può respirare. In questa camera a gas non ci metterò più piede”. Ore 19,15 arrivano i vigili urbani che finalmente collocano le transenne per lo stop al passaggio delle auto. Un’ordinanza fissa alle 19 la chiusura il venerdì e il sabato. Troppo tardi dovrebbe essere anticipata almeno di due ore. Il corso stretto, e moltissime strade di Alcamo affogano da tempo nei gas di scarico, pericolosissime per la salute, a causa del passaggio delle auto in un città in cui si fa abuso delle vetture. Ma almeno nel tratto di corso che va da Porta Palermo a Piazza Ciullo si potrebbe istituire, tanto per iniziare, l’isola pedonale permanente e quotidiana. Sicuramente a trarne per primi i benefici sarebbero gli operatori commerciali, che continuano ad opporsi ad un provvedimento di civiltà: ovvero l’isola pedonale. L’assenza della classe politica impegnata più in dibattiti sull’aria fritta che sulle cose reali ha aggravato la situazione di una città quella di Alcamo in totale stato di abbandono. Intanto un incontro col commissario straordinario del Comune di Alcamo, Giovanni Arnone è stato fissato alle 12,30 di domani al Palazzo di città. L’incontro è stato chiesto dal comitato cittadino, dove figurano associazioni ambientaliste, culturali, scuole etc…che si stanno battendo affinché venga istituita, come priorità ad altri interventi, l’isola pedonale nel tratto di corso VI Aprile che va da Porta Palermo a Piazza Ciullo.