Alcamo: contrasto incendi, altra raffica di ordinanze

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Altre 46 ordinanze emanate dal sindaco di Alcamo per intimare l’immediata pulizia dei terreni privati in gravi condizioni di degrado e quindi a rischio incendi. Affonda ancora il Comune sul fronte del mancato rispetto del provvedimento emanato a giugno dal primo cittadino Sebastiano Bonventre che, nell’ottica proprio di fronteggiare l’emergenza incendi, aveva emesso una serie di prescrizioni a cui i proprietari dei terreni dovevano attenersi. In realtà di queste ordinanze ce ne sono in tutti i Comuni, il problema è che mai come quest’anno ad Alcamo si è fatto un lavoro di certosino controllo attraverso il comando di polizia municipale. Controlli che hanno portato inevitabilmente a scoprire tantissime infrazioni: almeno un’ottantina i terreni non ripuliti scoperti dai caschi bianchi nel corso delle ispezioni effettuate nel periodo estivo. Le ordinanze sono lo step successivo alle contestazioni dell’infrazione che costano care a chi le ha commesse: ben 450 euro a cui vanno aggiunte altre spese accessorie. Successivamente il primo cittadino intima al proprietario terriero di effettuare la pulizia e se questa non avviene sino previste ulteriori sanzioni. Queste 46 ordinanze seguono le altre 11 emanate appena qualche giorno fa a cui se ne aggiungeranno altre ancora nei prossimi giorni. Una vera e propria raffica di multe e accertamenti per effetto di un lavoro certosino portato avanti dai caschi bianchi, guidati dal vicecomandante Giuseppe Fazio, che hanno setacciato praticamente le periferie più a rischio nel corso dell’estate. Per la polizia municipale un lavoro per nulla facile da portare a termine e che per questo ha comportato un protrarsi delle pratiche. Infatti sono state effettuate delle verifiche di particelle catastali per risalire al proprietario dell’appezzamento di terreno, situazione complessa anche perché si devono affrontare situazioni di natura burocratica. Diversi poi i casi di titolari di terreni emigrati a cui per notificare il provvedimento ci sono voluti dei giorni e una determinata e complessa trafila burocratica da seguire. Queste verifiche sono state frutto dell’impegno del Comune sul fronte del contrasto all’emergenza incendi che nell’estate appena trascorsa ha visto dispiegare mezzi e uomini non solo del Comune ma anche di altre istituzioni e soprattutto dell’associazionismo e del volontariato. E’ stata messa in piedi una vera e propria megasquadra attraverso una convenzione approvata proprio dal Comune di Alcamo per il monitoraggio dell’area pedemontana del Monte Bonifato a rischio incendio per il periodo estivo. Il sistema è stato provato per i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre con ottimi risultati: nessun incendio di grosse entità si è registrato nel territorio, specie nelle aree più a rischio che riguardano la fascia pedemontana e in particolar modo Monte Bonifato. Soltanto nei giorni scorsi, purtroppo, si è verificato un incendio nella fascia della pre-riserva che ha distrutto duemila alberelli.