Alcamo, consiglio comunale dopo due mesi. Coronavirus, centro storico e abusivismo

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A due mesi esatti dall’ultima convocazione, le altre già fissate per il 9 e 11 marzo sono poi saltate per mancanza dello spazio necessario al distanziamento sociale, tornerà a riunirsi il consiglio comunale di Alcamo. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo, svoltasi ieri a mezzogiorno e per la prima volta sulla nuova piattaforma telematica, che fissato la nuova seduta per lunedì prossimo 27 marzo alle ore 19, dopo due mesi esatti dal 27 febbraio, data dell’ultima riunione.

Il massimo consesso civico alcamese si riunirà in videoconferenza, per la prima volta nella sua storia, grazie alla piattaforma digitale Teams di cui il comune si è recentemente dotato. L’ordine del giorno prevede, in apertura dei lavori, come era nelle aspettative, la relazione del Sindaco Domenico Surdi sull’emergenza coronavirus, non soltanto l’andamento degli attuali positivi ma anche gli aspetti di competenza comunale. Il consiglio affronterà poi un argomento propedeutico e decisivo nel cammino verso il nuovo piano regolatore, lo studio di dettaglio del centro storico che dovrà essere esaminato e approvato in via definitiva.

Altra questione i debiti fuori bilancio, non perché tali in quanto sono tantissimi quelli che ogni anno arrivano all’esame del consiglio comunale di Alcamo, bensì perché riguardano la spinosa e ancora aperta vicenda degli immobili abusivi acquisiti al patrimonio comunale ma sempre abitati e utilizzati dalle famiglie che li hanno realizzati. Si tratta in pratica delle sentenze derivanti dalle cause, perdute dal Comune alcamese, per l’occupazione “sine titulo” degli edifici abusivi transitati appunto al patrimonio comunale. Per le modalità di svolgimento delle sedute e per renderle valide a tutti gli effetti, l’ufficio di presidenza guidato da Baldo Mancuso ha emanato apposite linee guida.