Alcamo, condannato il “mostro” della movida

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ALCAMO – Due anni e due mesi di carcere. E’ questa la condanna inflitta ad un rumeno, Aurel Marusac, 25 anni, ribattezzato come il “mostro della movida alcamese”. Era infatti lui lo sparacchio di tante giovani ragazze che nei fine settimana affollavano le strade del centro storico di Alcamo. Furono tre i casi di aggressione denunciati da 5 giovani, per una di loro anche una brutta ferita alla bocca. Le aggressioni erano tutte finalizzate al tentativo di stupro che fortunatamente non riuscì ad andare mai in porto. Un caso che destò scalpore perché per diverse settimane lo scorso anno nel periodo primaverile si susseguirono questi episodi di violenza ed in città esplose una vera e propria psicosi. Oggi per lui è arrivata la condanna definitiva in Cassazione: 2 anni e due mesi che dovrà scontare in carcere. Ieri gli agenti del commissariato di Alcamo, su disposizione di un ordine di carcerazione della Procura, lo hanno prelevato a casa della sorella dove stava scontando gli arresti domiciliari in attesa per l’appunto di questa sentenza. Decisione che scatenò all’epoca molta indignazione tra gli alcamesi: la stessa Procura aveva chiesto l’arresto già lo scorso anno ma il Giudice per le indagini preliminari invece dispose soltanto i domiciliari. Queste aggressioni, proprio per la loro brutalità in alcuni casi, mobilitarono un’attività interforze tra carabinieri e polizia proprio per cercare di individuare l’autore. Marusac venne inchiodato dopo il racconto della sua terza aggressione fornito dalla stessa vittima. Una ventenne riferì ai carabinieri di essere stata picchiata, intorno all’una della notte di Pasqua, da un giovane individuo, di cui poi si sarebbero perse le tracce, nei pressi della via Fratelli Sant’Anna. La ragazza venne leggermente ferita al volto e si recò al vicino ospedale “San Vito e Santo Spirito” per essere medicata. In precedenza erano state altre due le aggressioni a ragazze minorenni. Anche le istituzioni alzarono la voce chiedendo un rafforzamento dei controlli sul territorio, specie nella zona del centro storico dove si verificarono queste aggressioni in serie. Un’altra “imboscata” si sarebbe consumata nei confronti di due ragazzine sedicenni in una stradina del centro storico di corso VI Aprile. Secondo quanto avrebbe appurato il commissariato di polizia le minorenni sarebbero state spintonate e una di loro riportò anche ferite gravi. Appena due settimane prima era stata denunciata un’altra aggressione ad altrettante ragazzine ancora una volta nella via Fratelli Sant’Anna.