ALCAMO – Regna confusione all’interno della pianta organica del Comune. Oggi si scopre che l’ente municipale dispone dell’utilizzo di personale inquadrato in categoria ‘A’ che però svolgerebbe mansioni superiori alle proprie competenze. Situazione che ha messo allo scoperto il dimissionario assessore al Personale Antonino Manno il quale ha inviato una lettera al segretario generale del Comune, Cristofaro Ricupati, a cui viene chiesto di effettuare una verifica in tal senso. In realtà Manno pone la questione come un interrogativo ma dietro si cela la certezza che esistano questo sistema che rischia di rivoltarsi come un boomerang contro lo stesso ente municipale. “Se la circostanza fosse confermata – sottolinea Manno – invito il segretario generale a considerare tale personale ‘arruolabile’ per il servizio di pulizia spiaggia, avviandolo alle relative procedure propedeutiche”. Il nocciolo della questione resta sempre quello: in pratica l’esercito di dipendenti, contrattisti e precari comunali viene utilizzato spesso in modo difforme. Succede così quello che è già accaduto nel recente passato: in pratica non si trova personale disposto a scendere in strada ad effettuare lavori di manutenzione in economia oppure di pulizia, come ad esempio per la potatura e sistemazione del verde o ancora per la pulizia degli arenili. Nota dolente quest’ultima per il Comune che lo scorso anno, di questi tempi, ha innescato un pesante braccio di ferro proprio con il personale per immetterlo in servizio per la pulizia delle spiagge. Operazioni riuscita in minima parte: delle circa 40 unità con profilo coerente per questa mansione non più di una decina sono stati utilizzati per la pulizia dell’arenile, il resto della ciurma l’ha fatta franca tra certificati medici ed escamotage. Morale della favola: la pulizia della spiaggia giornaliera è stato possibile effettuarla, non esternalizzando il servizio che avrebbe comportato ulteriori costi a carico del Comune, utilizzando anche gli ospiti dello Sprar, il centro di accoglienza per extracomunitari. E’ stata fatta lo scorso anno una “revisione” delle visite del medico del Comune, che ha passato ai raggi X tutti i lavoratori di categoria A e Asu. Lo scorso anno il numero ridotto di personale utilizzato per la pulizia delle spiagge ha portato a conseguenze abbastanza scontate: tantissime furono le lamentele ogni giorni di turisti e villeggianti che lamentavano la carente pulizia. Oltretutto c’è un altro pericolo attorno all’utilizzo di personale in mansioni superiori: “Se il personale svolge mansioni superiori – rileva Manno al segretario generale – l’ente verrebbe esposto al concreto rischio di contenziosi con sicura soccombenza attraverso il pagamento delle differenze retributive e spese legali”.