Alcamo, Comune al verde si indebita

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Comune di Alcamo in forti difficoltà finanziarie: manca la liquidità di cassa e l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Sebastiano Bonventre è costretta a ricorrere per l’ennesima volta all’indebitamento per far fronte alle spese correnti. La giunta ha quindi deliberato di chiedere un’anticipazione di cassa tramite la tesoreria di quasi 10 milioni di euro. Ad essere principalmente salvati sono gli stipendi dei quasi mille tra dirigenti, dipendenti e contrattisti dell’ente. Un vero e proprio esercito di lavoratori che, di questi tempi, pesa sempre più come un macigno sulle non certo floride finanze del Comune costretto a barcamenarsi tra mille difficoltà finanziari e dai continui tagli ai trasferimenti, l’ultimo dei quali molto consistente alla fine dello scorso anno.

Con questa anticipazione di tesoreria la giunta ha contestualmente autorizzato il Dirigente del Servizio Finanziario a richiedere al tesoriere l’utilizzo in termini di cassa, nel corso dell’esercizio finanziario 2014, di entrate aventi specifica destinazione per il pagamento delle spese correnti, anche se provenienti dall’assunzione di mutui con istituti diversi dalla Cassa Depositi e Prestiti, per un importo non superiore all’anticipazione di tesoreria richiesta. Questa tranche di fondi, come specificato dall’amministrazione comunale, servirà al pagamento delle spese fisse obbligatorie nonché dei fornitori, oltre che per assicurare la puntuale corresponsione delle retribuzioni al personale. Quello dei lavoratori in carico all’ente è un tasto davvero dolente. La verità è che oggi il Comune di Alcamo è intrappolato dal suo passato, fatto di clientelismo e assunzioni a go-go. Ed oggi ne paga le conseguenze: numeri alla mano l’enorme plotone di dipendenti, precari e dirigenti. In tutto se ne contano ben 900, quindi significa uno ogni 50 abitanti, e costano ogni anno una enormità. I loro stipendi pesano sul bilancio dell’ente, secondo quanto si evince dalla relazione al bilancio di previsione 2012-2014, ben 16 milioni e 800 mila euro, vale a dire il 45,09 per cento dell’intera manovra finanziaria che è stata varata dal Comune che si attesta sui 37 milioni e 400 mila euro. Se nel passato questa condizione si poteva anche considerare sostenibile, grazie alla contribuzione a pioggia che arrivava puntuale ogni anno da mamma Regione e dallo Stato, ora invece i nodi stanno venendo al pettine. E Alcamo è uno di quei Comuni che più di tutti sta pagando il conto perché è tra quelli in Sicilia che ha tra i più alti tassi di dipendenti comunali in base al numero di abitanti.

 

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