Alcamo-Claudia Lentini: “Nel Pd cambiamento di facciata”

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C’è un Pd che si dichiara soddisfatto per i risultati conseguiti nella recente campagna per le elezioni amministrative ad Alcamo, che va sottolineato, per dovere di cronaca, è quasi ai minimi storici. C’è un Pd che annuncia la cronaca di un congresso mai nato per eleggere gli organi statutari e uscire da una reggenza che dura da quasi tre anni, affidandosi a grandi saggi o padri nobili, con la conseguente rappresentazione di fughe in avanti e marce indietro per come documenta la vicenda delle primarie. Ci sono solo due eletti in consiglio comunale di cui uno si può fregiare di tante medagliette da mettere nel petto: ovvero loghi dei partiti e movimenti in cui ha militato. Ci sono sempre fibrillazioni anche a poche ore dall’insediamento del consiglio comunale. A prendere carta e penna per una lunga disamina ci ha pensato stamane, Claudia Lentini componente la direzione provinciale del Partito democratico, poco attento alle vicende alcamesi altrimenti avrebbe commissariato da tempo la sezione alcamese dei dem. Claudia Lentini: “Auspica un’apertura a quanti hanno condiviso o si riconoscono in un percorso democratico , che abbia come priorità il servizio alla collettività, nella consapevolezza che anche da una sana opposizione può nascere un nuovo futuro. E da cattolica democratica”, si “augura così come la carità è silente, che il vero cambiamento sia percepibile dalle azioni che mettiamo in campo, piuttosto che dalle reboanti parole artatamente profuse per seppellire il passato”. Con molta onesta intellettuale Claudia Lentini parla “di sconfitta elettorale” e punta il dito “su una politica dem che continua in maniera miope ad auto referenziarsi”. Una lunga lettera in cui mette in risalto una sorta di slogan: “no a Scala, no a Turano”. Poi sappiano come è andata a finire ovvero l’alleanza con Turano per sostenere Enzo Cusumano, che praticamente ha corso da solo. Nello spoglio – scrive ancora Claudia Lentini – è emerso il voto disgiunto, che in termini percentuali si registra proprio in quei candidati “giovani” che si piazzano ai primi posti. Quegli stessi candidati che hanno goduto dell’appoggio di molti uomini di partito  non di certo nuovi alla politica. E allora mi chiedo: in cosa consiste il cambiamento di cui alcuni si riempiono la bocca ? E’ onesto mascherare una realtà che di nuovo non ha nulla se non il volto di giovani, collettori di preferenze elargite dai “vecchi”? E dove sono andate a finire le condizioni poste (no Scala no Turano) , imprescindibili per la loro scesa in campo? E’ questa la coerenza, che traccia la strada al vero cambiamento ? No! E io a questa farsa non ci sto più ! Se i giovani pensano che basta essere under 40 per rinnovare il partito, e che le loro affermazioni siano “pure” a differenza di tutti gli altri scesi in campo, sbagliano l’approccio al cambiamenti”. “Non ho mai condiviso il principio della rottamazione a tutti i costi e guardo al futuro, con un occhio al passato, di cui conservo le tante esperienze maturate nella giovanile- conclude Claudia Lentini – ed in seno al partito, e coltivo ancora la speranza di chi continua a sognare un partito non dilaniato da correnti interne, che sappia leggere con onestà il presente e gettare le basi di un vero rinnovamento”. Per fotografare lì eventuale cambio di marcia occorre attendere il congresso comunale sempre che i democratici alcamesi riescano veramente a partorirlo.