Alcamo, cittadinanza onoraria ai bimbi degli immigrati

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In aula consiliare ci sono bambini dagli 11 ai 15 anni: i loro genitori sono cinesi, albanesi, marocchini, tunisini, rumeni e colombiani. Da sempre i piccoli sono residenti ad Alcamo ma ancora ad oggi non hanno potuto prendere la nazionalità italiana. Tutto legato ad una legislazione italiana che non contempla l’automatico riconoscimento dei minori come cittadini italiani se i genitori sono di altra nazionalità. E allora il Comune di Alcamo questa mattina ha voluto dare un segnale istituzionale, altamente simbolico, per sollecitare il governo nazionale a cambiare questo stato di cose. La cittadina alcamese ha infatti aderito alla rete dei Comuni italiana che attraverso queste iniziative di conferimento della cittadinanza onoraria vuole sollecitare il governo nazionale a mettere mano ad una legislazione in materia molto lacunosa e per certi versi eccessivamente rigida. Ad Alcamo a sollevare la questione fu poco più di un anno il consigliere comunale Alessandro Longo che presentò una mozione, votata dal civico consesso, impegnando l’amministrazione a portare avanti una battaglia istituzionale. Oggi la prima pietra di questa battaglia con il conferimento della cittadinanza dietro l’ok dell’intera giunta municipale che in tal senso ha approvato una delibera. La cerimonia di questa mattina prende le mosse anche dall’esortazione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha auspicato che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri, sostenendo che l’attuale divieto è “un’assurdità”. Proprio oggi ricade oltretutto la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Una data che commemora il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò, nel 1989, la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Oggi sono oltre 190 i Paesi nel mondo che hanno ratificato la Convenzione ed in Italia la ratifica è avvenuta nel 1991.