Sei mesi, un anno al massimo e la Cittadella dei giovani ad Alcamo, secondo tabella di marcia, aprirà i battenti. I tempi quindi stringono per la programmazione delle attività da organizzare al suo interno e in questo senso l’amministrazione comunale si è già messa in moto. Si stanno valutando una serie di progetti che sono stati proposti dal mondo dell’associazionismo giovanile: tra questi spiccano il coworking per i giovani professionisti, la realizzazione di un incubatore di imprese e di start up, corsi di falegnameria, ceramica, o altri mestieri, nonché musicali, il tutto con distinzione di prezzi agevolati per i giovani e studenti e altre aziende, spazi per le associazioni con turnazione per le attività, un muro a disposizione degli artisti che una volta l’anno si possono esprimere, lasciare l’opera per un anno, fotografarla, incorniciare la foto e rifare una nuova opera l’anno successivo, spazi per fare musica dal vivo, sala per giochi da tavolo e spazio per giochi di ruolo, una sala convegni, un orto all’esterno, sala tv per incontro tra giovani, sala d’incisione e registrazione, aula multimediale e informatica e sala prove musicale e teatrale. “L’amministrazione – afferma l’assessore alle Politiche giovanili Selene Grimaudo – ha già cominciato a coinvolgere i giovani, diretti fruitori della Cittadella, chiedendo le loro necessità di utilizzo e di organizzazione dei locali, già in fase di costruzione, per agevolare la sistemazione degli spazi”. Dallo scorso mese di giugno l’assessorato ha iniziato con la riunione dei gruppi giovanili, la pubblicizzazione della Cittadella, con un gruppo in web di scambio e di proposte circa l’utilizzo. Da settembre sono state convocate ulteriori riunioni con le associazioni giovanili e con le scuole per la pubblicizzazione e il coinvolgimento diretto dei ragazzi. Una programmazione preventiva è necessaria anche perché la Cittadella deve ancora essere attrezzata di strumentazione idonea. Con ogni probabilità saranno acquistati perle attività interne della struttura videoproiettori, Tv, Pc, fotocopiatrici, stampanti, videoregistratori e tipologie attrezzature specifiche come strumenti per sala di registrazione, coworking, corsi vari, attrezzatura per fare musica ed altro ancora. “Allo stesso modo – aggiunge la Grimaudo – si deve immaginare un’adeguata organizzazione degli spazi esterni per attività sportive, musicali, didattiche, teatrali, botaniche, eccetera. Si sta valutando anche l’idea di allocarvi al suo interno il museo della Tipografia e il museo Etnoantropologico in spazi adeguati al piano terra”.