Alcamo: Castello di Calatubo avvolto dalle fiamme

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Un grave incendio ha avvolto nel pomeriggio di ieri il Castello di Calatubo ad Alcamo, lo storico maniero le cui origini risalgono attorno all’anno mille e che recentemente il Comune ha messo in sicurezza fra mille polemiche. Pare che dietro ci possa essere la mano di qualche piromane. Secondo quanto accertato infatti da vigili del fuoco e protezione civile, che sono intervenuti per spegnere il violentissimo rogo, le fiamme sarebbero partite da due fronti diversi: uno a monte di Alcamo e l’altro a valle di Balestrate, nella vastissima area di contrada Calatubo. In merito di sono degli accertamenti degli inquirenti per capire le origini dell’incendio. Il fuoco ieri è divampato per oltre quattro ore a causa della presenza di foltissima sterpaglia che attorniano per centinaia e centinaia di metri l’antico e prestigioso manufatto. Secondo quanto raccontano alcuni residenti della zona pare che l’incendio fosse partito già qualche ora prima anche se di modestissime proporzioni. “Poi nel primo pomeriggio – sostiene uno dei residenti – è soffiato un forte vento di scirocco ed improvvisamente, in pochi minuti, il rogo ha preso corpo sino a divenire ingestibile”. Ad intervenire squadre della Protezione civile e dei vigili del fuoco di Partinico ed Alcamo che hanno lavorato ognuno nel proprio territorio di competenza, dal momento che contrada Calatubo ricade a cavallo tra le province di Trapani e Palermo. Nonostante l’impegno per cercare di arginare le altissime lingue di fuoco l’incendio ha raggiunto il Castello che è stato investito dalle fiamme sia nelle muta esterne, in parte annerite, sia all’interno. Nella zona di Balestrate nel frattempo il fuoco ha minacciato anche alcune villette ed un agriturismo anche se i soccorsi sono riusciti ad evitare danni a cose o persone. Ora saranno da verificarsi gli eventuali danni che questo devastante rogo ha causato alla struttura, già fortemente debilitata dallo stato di abbandono dei decenni scorsi che ha provocato diversi crolli. Solo recentemente il Comune di Alcamo lo ha acquisto al suo patrimonio dalla famiglia Papè di Valdina, mettendolo in sicurezza. Ma mai nessun intervento di ristrutturazione è stato programmato, soprattutto perché servono ingenti somme per rimettere in sesto il complesso. Siamo in presenza di un impianto a tre recinti fortificati, i corpi di fabbrica, a pianta irregolare, che seguono l’andamento del costone roccioso su cui si fondano. La costruzione si fa risalire al X-XI secolo ma ancora oggi è difficile stabilire con esattezza l’origine che alcuni studiosi farebbero risalire al periodo bizantino ed altri a quello arabo.