Il tribunale dei Riesame ha annullato l’ordinanza del Gip con la quale erano state confermate le misure cautelari per Norino Fratello, 54 anni, Gaetano Calvaruso, commerciante di 60 anni, e Davide Amodeo, imprenditore di 29 anni, tutti alcamesi considerati i vertici dell’operazione “Brother” che ha permesso di mettere in luce un presunto business dei centri migranti e la bancarotta fraudolenta pilotata per il fallimento di un centro sportivo in contrada Sasi ad Alcamo. Tutti e tre quindi sono stati scarcerati. “Abbiamo presentato ricorso – afferma Lillo Fiorello, avvocato di Fratello – perchè a nostro parere non sussistono gravi indizi in capo al nostro assistito e ciò lo abbiamo dimostrato, secondo la nostra prospettiva, sul piano tecnico”. Le motivazioni dell’annullamento verranno depositate entro i prossimi 45 giorni. Fratello, Amodeo e Calvaruso avevano risposto alle domande del Gip Emanuele Cersosimo durante l’interrogatorio di garanzia ed avevano respinto ogni accusa formulata nei loro confronti (a vario titolo intestazione fittizia di beni e bancarotta fraudolenta). Fratello non solo ha negato di essere il dominus di alcunchè, ma ha anche fatto delle dichiarazioni spontanee che sono al vaglio degli inquirenti per riscontrarne la veridicità. Calvaruso e Amodeo allo stesso modo sostengono di non essersi intestati nulla fittiziamente e di non aver quindi coperto Fratello nei suoi presunti loschi affari. Due i filoni d’indagine che sono confluiti in questa operazione e che vede come unico denominatore Fratello, ex deputato regionale e già condannato in via definitiva nel 2006 per associazione mafiosa. Uno riguardava per l’appunto il business dei migranti la cui indagine è partita nel 2014 quando venne arrestato l’ex direttore della Caritas don Sergio Librizzi per i reati di violenza sessuale aggravata e concussione, per avere approfittato della propria qualifica di membro della commissione territoriale per la protezione internazionale, al fine di ottenere dai richiedenti asilo, minacciando di negare loro il permesso di soggiorno in Italia, prestazioni sessuali contro la loro volontà. Ad essere raccolte delle intercettazioni tra lo stesso Fratello e Librizzi. Nello sviluppo dell’inchiesta è emerso come Fratello gestisse direttamente, quale vero e proprio dominus, numerose cooperative sorte per prestare assistenza agli immigrati, intestate però a “prestanome” di sua fiducia, con il chiaro intento di occultare la sua reale presenza per eludere il fisco. Così furono intestate fittiziamente quote e cariche sociali con enormi guadagni. L’altro filone invece ha riguardato il famoso centro sportivo “Moving” realizzato con cospicui fondi pubblici e poi fallito. Calvaruso risultava amministratore unico della Welness sport center che gestiva il centro sportivo appena nato, mentre Amodeo figurava come amministratore unico della società Sport-E srls. La Procura, a seguito della certosina indagine dei carabinieri, avrebbe accertato che la Welness sport sarebbe stata dichiarata fallita nel 2015 con una forte esposizione debitoria e avrebbe documentato l’alienazione di beni e servizi alla Sport-E. Dietro però ad entrambe le società, affermano gli inquirenti, ci sarebbe stato il vero proprietario, vale a dire Norino Fratello, che in questo modo avrebbe fatto i passaggi dei beni a sè stesso per “eludere la normativa fallimentare”.
Home Giudiziaria Alcamo-Business centro migranti e bancarotta, Fratello e c. scarcerati dal tribunale del...