Alcamo-Bottiglie di alcolici e vandalismi al Collegio

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La tregua è durata poco più di due mesi. Ovvero il periodo in cui gli alcamesi si trasferiscono nei luoghi di villeggiatura e i giovani disertano la città di Alcamo per vivere la movida, sempre più selvaggia, nei Comuni del Golfo di Castellammare. Con la riapertura delle scuole e quindi con il ritorno in città riesplode in tutta la sua drammaticità, un problema, che dura da diversi anni e che nessuno fino ad oggi ha dimostrato di volere combattere seriamente. Parliamo della movida selvaggia e del consumo di alcolici da parte dei giovani. Che il “vizio” dell’alcol, che crea dipendenza è evidente lo dimostrano le centinaia di bottiglie di alcolici nell’atrio dell’ex collegio dei gesuiti, che facevano bella mostra ieri mattina. Stessa situazione nelle strade attigue alle zone della movida selvaggia. In piazza della Repubblica e in diverse strade del centro storico, che deve subire, con i suoi abitanti, i colpi di questo degrado. Di questa deriva che sembra inarrestabile a causa anche della mancanza di controlli. Di giri di vite da parte della autorità. Ma dove sono? Eppure è sufficiente leggere le cronache di ciò che accade nei Comuni vicini. Per esempio a Trapani e Palermo, grazie ai controlli, il fenomeno della movida senza legge si va attenuando. Anche perché la gente presenta denunce e documentazioni di disturbo alla quiete pubblica. Scattano sequestri di apparecchiature sonore. Scattano chiusure di locali. Insomma si applicano le leggi. Ad Alcamo invece, succede che vengano presi provvedimenti derogando alle leggi dello Stato. Ma per derogare ad una legge non occorre un’altra legge? Almeno questo insegnano all’Università. E poi le ordinanze emesse ad Alcamo dai sindaci succedutesi negli ultimi anni, in materie di orari e vendite di alcolici, chi le fa rispettare. Nonostante le denunce e gli allarmi del Sert sul consumo di alcolici tra i ragazzi non si fa niente o quasi per cercare di sensibilizzare i ragazzini e le ragazzine sui pericoli per la salute, provocati dagli alcolici. Ragazzini e ragazzine che quando sono in branco non hanno più freni inibitori.  E le famiglie il primo baluardo per la difesa dei figli cosa fanno. Rimproverano gli insegnanti quando invece dovrebbero redarguire i figli. Un appello per cercare di varare una campagna contro alcol e droga viene da Salvatore Cusumano, presidente dell’Istituto di bio-architettura. Un appello anche ai proprietari di negozi affinché vengano coinvolti in iniziative finalizzate alla crescita sociale e culturale dei ragazzi. Meno “aperi” di vario genere, occasioni che nascondono la promozione di alcol, ma più eventi culturali per cercare di incamminarsi nel difficile percorso di una inversione di tendenza per venire incontro alle giovani generazioni e basta con la movida selvaggia dove si consumano fiumi di alcol e si spara all’aperto musica a tutto volume con grave disagio e disturbo per gli abitanti. Il commissario comunale Giovanni Arnone aveva quasi bloccato concerti all’aperto a tutte le ore. Una strada che bisogna seguire. Intanto operatori ecologici al lavoro al Collegio e strade limitrofe per raccogliere bottiglie, lattine, resti di pizze e panini. Ma perché non si frenano tali sconci che raggiungono il culmine il sabato notte?