Alcamo-Bilancio, scontro Ucd-presidente del consiglio

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ALCAMO – E’ scontro a muso duro tra il presidente del consiglio Giuseppe Scibilia e il gruppo consiliare dell’Ucd che ne chiede le dimissioni. Il massimo rappresentante dell’assise civica non ci sta alle accuse che gli sono state formulate rispetto al suo operato istituzionale e smonta, a suo dire, pezzo per pezzo le contestazioni che gli sono arrivate dai consiglieri dell’Ucd, Trovato, Ferrarella e Nicolosi, e dai vertici dello stesso movimento. Solo oggi si scopre, ad esempio, che la conferenza stampa annunciata dal Comune nel pomeriggio per illustrare la problematiche inerenti al bilancio non si terrà nell’aula consiliare, cosa che aveva fatto alquanto discutere: “Non ho mai concesso l’utilizzo dell’aula consiliare – precisa Scibilia – e difatti la conferenza stampa si terrà nella stanza del sindaco. C’è stato un difetto di comunicazione da parte del Comune”. Proprio questa era stata una delle contestazioni dell’Ucd che invece sollecitava l’utilizzo dell’aula per confronti tra il commissario e le forze politiche. Scibilia alza le barricate anche rispetto alle accuse mosse sempre dal movimento di mancata trasmissione del piano triennale delle opere pubbliche, atto propedeutico all’approvazione del bilancio la cui scadenza è fissata al prossimo 30 settembre: “Dei contenuti del piano triennale – rivela Scibilia – tutti i consiglieri ne sono a conoscenza a livello informale. Proprio in questi giorni ha incassato i necessari pareri tecnici ed è stato trasmesso presso la commissione competente”. L’Ucd ha usato parole forti accusando il commissario di non essersi adeguato, con gli uffici, agli indirizzi del consiglio comunale per la definizione del bilancio che ha bocciato l’aumento di Tasi e Imu e l’adeguamento delle aliquote Tari, la tassa sui rifiuti. “Il nostro gruppo, assieme alla stragrande maggioranza dei consiglieri, – scrivono gli esponenti dell’Ucd – si è battuto strenuamente e a tutt’oggi il bilancio non viene sottoposto all’approvazione del consiglio, favorendo la convinzione che il ritardo sia una sfida allo stesso consiglio che potrebbe rischiare la decadenza per la mancata approvazione”. Poi l’affondo nei confronti del presidente del consiglio che nei giorni scorsi ha accusato il consiglio di avere sbagliato valutazione nel bocciare l’aumento delle aliquote Tasi e Imu: “Il Presidente – si legge nella missiva – deve assicurare la rappresentanza dell’intero consiglio comunale, tesa all’azione di controllo dell’attività amministrativa. Le sue recenti posizioni sono poco rappresentative delle decisioni assunte, con grande coraggio, dall’intero consiglio comunale che si è più volte rifiutato di sposare la proposta del commissario di equilibrare il bilancio 2015 aumentando le tasse ed ha espresso il chiaro indirizzo all’ufficio competente di procedere ai tagli alla spesa”. Nella nota viene espressamente ribadito che non ci sono più le condizioni di fiducia nell’operato del presidente e per questo vengono chieste le sue immediate dimissioni: “Ne disconosceremo – sostiene l’Ucd – l’azione politica e il ruolo istituzionale”. “Sorrido rispetto a questa presa di posizione – replica Scibilia – perché anzitutto è un gruppo di appena tre consiglieri a chiedere le mie dimissioni. In secondo luogo, prima di essere presidente sono anche un consigliere comunale e quindi ho il diritto di esprimere le mie personali considerazioni”.