Alcamo, sbloccato mega appalto per riqualificazione periferie

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ALCAMO – Si sblocca il grande appalto per la riqualificazione dei quartieri Sant’Anna e Sant’Ippolito di Alcamo. Il Comune ha infatti completato le procedure di assegnazione del bando dopo un iter burocratico tortuoso passato attraverso ad una prima aggiudicazione e la contestuale revoca con nuova assegnazione. Infatti il Settore Servizi tecnici e manutentivi ha revocato l’assegnazione della gara all’Ati composta dalle ditte Damiga srl, Maltese srl e Promedil di Stefano Giorgi che nel dicembre scorso aveva presentato la migliore offerta con un ribasso del 42 per cento su un importo a base d’asta di circa 6 milioni di euro. IL Comune, a seguito della verifica della documentazione prodotta dall’Ati, si sarebbe resa conto dell’irregolarità del Durc, il documento unico di regolarità contributiva. Dopo un tira e molla protrattosi sino a questi giorni si è deciso di revocare in via definitiva l’assegnazione dell’appalto e di aggiudicarlo alla seconda impresa concorrente, la Socim spa in provincia di Napoli. Già in quest’ultimo caso sono state effettuate le verifiche e la documentazione è risultata regolare per cui l’appalto è assegnato in via definitiva. Si conclude così una vicenda che ad un certo punto ha fatto anche temere la perdita di ingenti finanziamenti. L’appalto riguarda i quartieri di Sant’Anna e Sant’Ippolito che saranno oggetto di interventi radicali per il loro pieno recupero a garanzia della vivibilità di questa porzione di territorio. Ad essere previsti tre grandi interventi essenzialmente: il recupero di un complesso di alloggi nella zona dell’ex villaggio regionale, oggi quartiere Maria Ausiliatrice; la realizzazione di una palazzina nella zona Sant’Ippolito e capace di contenere 22 alloggi, ognuno ampio circa 100 metri quadrati oltre a pian terreni da adibire a centri per servizi per circa 2 mila metri quadrati interamente di proprietà comunale; ed infine la ristrutturazione con sopraelevazione dell’ex carcere da destinare ad uffici comunali. Per quanto concerne quest’ultimo caso attualmente l’edificio ospita uffici del settore municipale Servizi tecnici. La creazione di alloggi a canone sostenibile, oggi più di ieri, appaiono davvero una scelta importante in questo momento di grave crisi di cui stanno risentendo le famiglie alcamesi. Questa nuova tipologia di alloggi pubblici, di proprietà del Comune, è destinata a cittadini di fascia reddituale medio-bassa, che partecipano ad appositi bandi comunali. In buona sostanza ci si potrà accaparrare un appartamento a costi d’affitto davvero molto bassi. L’amministrazione ha da sempre scommesso su questo formula e specificatamente su tale progetto. Il tema della riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile come strumento operativo per ricostruire e completare una delle aree fondamentali dei processi strategici in atto, che inciderà sulle modalità di fruizione del patrimonio culturale e del paesaggio, offre l’opportunità per il completamento dell’assetto urbano della città. A tal proposito nel 2009 il Comune lanciò anche un concorso di progettazione che ha avuto lo scopo di dotare la città di un progetto di livello preliminare di particolare qualità architettonica per la realizzazione di un intervento di rilevante interesse urbano che doveva interagire, integrandosi, con il contesto storico-artistico e paesaggistico-ambientale di riferimento in coerenza al “Documento di indirizzo progettuale”. La vera e propria svolta per arrivare a questo appalto avvenne nel 2011 quando il Consiglio Regionale Urbanistico approvò, accogliendo la proposta del comune, la variante per i quartieri S. Anna e S. Ippolito per la loro riqualificazione.

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