Alcamo-Aumento indennità della discordia, delibera alla Corte dei conti

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Gli atti approvati da giunta e vicesegretario generale del Comune di Alcamo per l’aumento delle indennità di sindaco e assessori finisce sotto la lente della Corte dei Conti. A inviare tutto ai magistrati contabili l’oramai ex segretario generale del municipio alcamese, Cristofaro Ricupati, che in questo modo ha affidato la delicata questione all’organo di controllo della spesa degli enti locali. Ricupati da ieri non è più segretario al Comune di Alcamo dopo avere chiesto e ottenuto il trasferimento a Terrasini ma il suo addio, come era ampiamente prevedibile, ha lasciato degli strascichi pesanti. Ora sarà la Corte dei Conti chiamata a valutare quello che dallo stesso Ricupati è stato definito un atto nullo perchè irregolare sotto diversi aspetti. I magistrati contabili saranno chiamati quindi a verificare l’iter adottato ed anche le eventuali responsabilità. Di sicuro, se queste ultime saranno accertate, in primis a risponderne dovrà essere il vicesegretario generale del Comune Marco Cascio, tutt’ora in carica, che ha validato la delibera di giunta. Ricupati avrebbe rilevato due violazioni in questa delibera: la prima riguarderebbe la mancata attestazione di regolarità da parte del dirigente del Settore finanziario e la seconda è inerente la pubblicazione dell’atto oltre il termine dei tre giorni per i provvedimenti di immediata esecutività. Un pasticcio nel pasticcio se si considera che sarebbe contestato dallo stesso ex segretario anche il mancato taglio del 10 per cento delle indennità per effetto di una norma nella finanziaria del 2006. Manovra che ha evitato una decurtazione per sindaco e giunta di quasi 80 mila euro annui. Su questo gli stessi dirigenti sono spaccati tra chi sostiene questa tesi e chi invece asserisce che tale taglio non vada applicato al Comune di Alcamo. La delibera in questione era quella inerente per l’appunto all’aumento delle indennità di sindaco e giunta del 5 per cento stabilita lo scorso 2 agosto per effetto di adeguamenti Istat. Per sindaco e assessori questo aumento avrebbe comportato un aumento dell’indennità mediamente di circa 150 euro lordi applicati in base al decreto ministeriale 119 del 2000 che prevede per l’appunto una revisione periodica di queste indennità sulla base dell’inflazione e deflazione. Per effetto di questi adeguamenti al sindaco sarebbe spettata una indennità di funzione mensile di 3.633,27 euro, mentre il suo vice Roberto Scurto sarebbe balzato a 1.998,30 euro, per gli altri assessori 1.634,97 euro. L’amministrazione da questa presunta invalidità della delibera si tira fuori e parla di “diversità di vedute tra burocrati del Comune”. Al di là di tutto sull’aumento dell’indennità il primo cittadino aveva replicato evidenziando che alla base si erano alimentate polemiche stucchevoli perchè già al loro insediamento sindaco tutti i componenti del governo cittadino avevano subito, per effetto di una norma nazionale, una riduzione delle indennità tra il 20 ed il 40 per cento rispetto ai predecessori.