Alcamo, Asu pronti a nuova mobilitazione

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ALCAMO – Pronti ad una nuova mobilitazione gli Asu dei Comuni del Golfo di Castellammare. Appuntamento oggi ad Alcamo per i lavoratori dei Comuni di Alcamo, Castellammare del Golfo, Calatafimi e Balestrate in vista dello sciopero della categoria organizzato per il prossimo 14 ottobre. L’obiettivo è quello di serrare le fila e di tornare a far sentire la voce di questi lavoratori precari che soprattutto per il Comune di Alcamo sono numericamente indispensabili: se ne contano quasi 300, su un totale di 900 unità in servizio. In 180 lavorano alle dirette dipendenze del Comune, altri 106 invece fanno parte di cooperative che garantiscono servizi essenziali come il trasporto e l’assistenza nelle scuole. I motivi della protesta sono diversi ma essenzialmente gli stessi di sempre: i numerosi stipendi arretrati non ancora liquidati dalla Regione e il mancato piano di stabilizzazione per una categoria che vive in un perenne limbo di precariato privo anche delle benché minime garanzie anche sul piano contrattuale in termini di contributivo. Proprio Alcamo è uno dei Comuni siciliani con il maggior numero di lavoratori Asu: la loro astensione dal servizio provoca disservizi di non poco conto. Già il Comune ha nel luglio scorso saggiato cosa vuol dire l’astensione di questi lavoratori, con una protesta andata avanti per diversi giorni con conseguente paralisi di alcuni servizi essenziali. A prendere posizione in questa ennesima vertenza è l’associazione Asu Sicilia: “Più volte la Regione Sicilia, nel corso di questi 4 lustri di utilizzo di questo personale, – si legge in una nota – ha cercato di riorganizzare le norme e mettere fine a questo illegittimo utilizzo con varie regolamentazioni, rivelatesi poi dei meri palliativi inconcludenti di norme risolutorie”. Nemmeno l’ultima legge regionale, la 24 del 2010, è piaciuta per nulla agli Asu che non si sentono tutelati e tenuti in considerazione per ciò che concerne per l’appunto il diritto alla stabilizzazione. “E’ evidente che i lavoratori Asu – continua l’associazione siciliana – sono utilizzati illegittimamente, con reiterazione del danno perpetrato nei loro confronti da oltre 16 anni e questo è inaccettabile per uno Stato civile della Comunità Europea. E’ stata chiesta al presidente della Regione Rosario Crocetta un’audizione con l’obiettivo di “valutare un possibile percorso di legalizzazione del lavoro di migliaia di persone”: “Percorso che riteniamo dovuto oltre che possibile, – aggiunge l’Associazione Asu Sicilia – nonostante il periodo di congiuntura; non è più possibile rimandare”.