Alcamo, Area Democratica contraria all’isola pedonale

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    Si riporta, qui di seguito, integralmente, un comunicato di Area Democratica sulla chiusura del cosiddetto “Corso stretto”:

     

    “Poiché in maniera ciclica si accende in Città il dibattito sulla chiusura al traffico veicolare del Corso 6 Aprile, nella parte detta comunemente “Corso stretto”, il Movimento politico Area Democratica intende riproporre con estrema chiarezza la propria posizione in merito alla questione, intanto sottolineando da subito che ogni decisione sulla Città e per la Città deve discendere dall’ascolto delle parti sociali e, in definitiva, dal confronto coi Cittadini.

     

    Sebbene noi riteniamo sia importante il raffronto con altre realtà territoriali anche per quel che riguarda le isole pedonali, siamo però altrettanto convinti che alla fine sia doveroso fare i conti con la propria situazione urbanistica.

     

    Alcamo è una città con un impianto viario tipicamente medievale. Nel centro storico le strade, assai strette, si intersecano soprattutto con due tangenziali di più ampio respiro: il Corso 6 Aprile, che si snoda in direzione Est-Ovest; la Via Rossotti- Barone di San Giuseppe, che va da Nord Verso sud e si apre nella Piazza della Repubblica.

     

    E’ di estrema evidenza che ostruire definitivamente queste due arterie, significherebbe ostacolare e, in ogni caso, rallentare il flusso della circolazione veicolare con grave pregiudizio della salubrità dell’aria.

     

    Dunque, se una delle motivazioni della chiusura al traffico del Corso stretto è l’inquinamento dell’aria in quella zona, è evidente che il problema si sposterebbe altrove e si aggraverebbe anche.

     

    Del resto è una realtà obiettivamente constatabile che in quella parte del Corso durante i mesi di luglio e agosto, soprattutto nelle ore pomeridiane, non si registra nessuna attività pedonale. Lo stesso avviene nelle giornate fredde.

    E allora, a chi gioverebbe la chiusura a tempo indeterminato? E inoltre, possiamo far finta di niente, quando gli esercenti del Corso stretto ci dicono che le loro attività non sopravviverebbero?

     

    Il Corso stretto, questo è il nostro parere, andrebbe chiuso solo temporaneamente e durante particolari momenti.

     

    Ma andiamo al concetto di isola pedonale e questa volta allargando pure lo sguardo ad altre città. L’isola è normalmente costituita da un complesso di strade, collegate tra loro, vivacizzate da idoneo arredo urbano e attività economiche varie.

     

    Nel nostro caso, la Piazza Ciullo è  il cuore di un’isola pedonale che oltre a includere, come già avviene, Piazza mercato e via Mazzini, dovrebbe naturalmente comprendere tutte le strade che hanno sbocco nella stessa Piazza Ciullo. Si tratta della via Sant’Oliva, della via Pipitone Cangelosi, della via ten. Vito Manno, della via Porta Stella con le strade ad essa perpendicolari, della via Commendatore Navarra per il tratto che va dalla Via Mazzini al Teatro Cielo D’Alcamo.

     

    Dovremmo immaginare un piano del colore per tutto questo sistema di piazze e strade, creare le opportunità e gli incentivi per fare in modo che possano insediarsi lungo queste vie negozi ed esercizi vari, allora oltre ad avere creato una vera isola pedonale, avremo anche realizzato una zona di richiamo turistico e quindi ad alta valenza economica”.