Finisce di nuovo nell’occhio del ciclone al Comune di Alcamo l’appalto per l’assegnazione del servizio di rimozione delle auto in sosta con il carroattrezzi. La gara è momentaneamente congelata per una verifica in atto nei confronti dell’aggiudicataria, la Soccorso stradale Vicari sas, che ha proposto un ribasso d’asta del 16,9 per cento da applicare su tutti gli introiti derivanti dallo svolgimento del servizio, fermo restando il piano di applicazione delle tariffe già stabilite a suo tempo dal municipio. Una verifica che nasce dalla richiesta del legale dell’altra ditta esclusa dall’appalto, la Seris Sas di Francesca Cassarà: è stato richiesto che fosse fatto un controllo sulla correttezza dei dati bancari comunicati dall’impresa aggiudicataria. Richiesta partita a seguito di una vera e propria bufera che si è scatenata attorno alla stessa Seris contro cui è partita una denuncia alla Procura da parte del segretario generale del Comune, Cristofaro Ricupati, “per avere fornito – si legge nel verbale di riapertura gara del Comune – delle referenze bancarie che si sono rivelate false ideologicamente e materialmente”. La Seris, oltretutto, era stata già dichiarata esclusa lo scorso novembre quando presentò istanza per partecipare alla gara. Una società su cui da tempo erano stati accesi i riflettori della stessa Procura trapanese insieme ad altre due ditte, la Ciesse Pegaso e il Centro Servizi Pegaso. Le indagini riguardarono il periodo che andava dal 2005 al 2012 e vennero avviate a seguito di un esposto del gruppo consiliare Abc Alcamo Bene Comune che aveva segnalato alcune presunte anomalie proprio nell’assegnazione dell’appalto per il servizio di carroattrezzi. Nel febbraio 2013 polizia e guardia di finanza effettuarono un blitz durato 5 ore presso gli uffici comunali, sequestrando diversi incartamenti. L’inchiesta si è basata sul rinnovo, ritenuto illegittimo dalla Procura, dell’appalto nei confronti della società Pegaso, poi divenuta Centro Servizi Pegaso e infine Seris, nonostante il mancato pagamento alle casse comunali di circa 35 mila euro. Proprio da questi intrecci poco chiari nacque l’indagine che portò poi anche alla condanna di un dirigente comunale. Quindi, nella migliore delle ipotesi, pare che ci possa essere un ulteriore rallentamento dell’iter che porterà all’avvio del servizio che oramai da diverso tempo è inattivo. Un servizio che definire essenziale è poco considerato il malcostume del posteggio selvaggio ad Alcamo e soprattutto la conformazione di un centro storico con viuzze strettissime dove spesso i residenti con garage rischiano di rimanere imbottigliati in casa a causa della sosta di auto che non permette lo spazio di manovra per uscire con i propri veicoli.