Alcamo: appalti pubblici, introdotto obbligo assunzioni

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Da oggi tutte le imprese che si aggiudicheranno appalti pubblici dal Comune di Alcamo dovranno assicurare, in caso di nuove assunzioni per svolgere la commessa, almeno il 50 per cento di manovalanza locale. Adesso c’è l’obbligo introdotto dal Comune stesso dopo il parere rilasciato dall’Avvocatura comunale che ha sciolto ogni dubbio di legittimità sull’introduzione di questa clausola dando il definitivo ok. Trova quindi il suo epilogo la lunghissima trattativa che si è intavolata tra sindacati e amministrazione comunale conclusa quindi con l’approvazione, da parte della giunta guidata dal sindaco Sebastiano Bonventre, di una delibera che introduce questo obbligo per i tutti i prossimi appalti. In pratica l’esecutivo alcamese introdurrà la clausola che una ditta dovrà assumere almeno il 50 per cento di edili presenti nelle liste di disoccupati del centro per l’impiego alcamese in caso l’impresa stessa abbia bisogno di nuova mano d’opera per la realizzazione dell’opera pubblica appena assegnata. Per pendere questa decisione la giunta ha dovuto consultare l’avvocatura comunale in modo da verificare la validità normativa di questo obbligo da introdurre, e per evitare quindi eventuali contenziosi o nullità degli appalti indetti. L’avvocatura ha analizzato il contesto giurisprudenziale della materia sottolineando che questa clausola è possibile introdurla per effetto del Codice dei contratti pubblici che dispone l’introduzione di clausole nel caso di condizioni particolari legate a “esigenze sociali o ambientali”. Secondo l’amministrazione comunale le esigenze sociali ci sono ad Alcamo: “La crisi del settore edilizio ha raggiunto oramai a livello locale – si legge nella delibera – cifre oramai drammatiche di emergenza occupazionale con un amento notevole dei disoccupati che si trovano in condizioni disperate in un periodo di grave crisi economica ed occupazionale che sta interessando tutto il comprensorio”. L’Avvocatura ha poi analizzato i vari ostacoli a livello comunitario in quanto esistono rischi di violare la libera prestazione dei servizi. L’Autorità di Vigilanza ha precisato che queste clausole possono essere introdotte se incluse nel bando, nel disciplinare e nel capitolato d’appalto. Inoltre, sempre l’Autorità, ha disposto che l’obbligo di impiegare lavoratori svantaggiati è conforme purchè siano rispettati i criteri individuati dal regolamento della Comunità europea del 2002. “Questa clausola può ritenersi conforme” ha sentenziato l’avvocatura comunale.

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