Alpauno

Alcamo, antiracket ancora senza presidente

L’associazione Antiracket di Alcamo da 5 mesi senza un presidente. Il direttivo, infatti, dalle dimissioni di Sebastiano Vilardi nel novembre del 2013 non si è più riunito e non si è potuto quindi procedere ad esaminare questa situazione di vacatio anche se di fatto a fungere da reggente c’è Rosario Scardino, segretario della Cna alcamese. Per ben due volte il direttivo è stato convocato e in entrambi i casi la riunione è andata deserta. Resta quindi una situazione complessiva di incertezza attorno  a questo organismo che, per le sue funzioni, dovrebbe avere una funzione di primaria importanza nel vivere sociale di questa cittadina, definita ancora dagli inquirenti ad alta densità mafiosa. In questi giorni si stanno cercando di ricucire i rapporti proprio tra Vilardi ed il Comune, bruscamente interrotti dopo gli strali lanciati vicendevolmente, polemica innescata dallo stesso presidente uscente che additò l’amministrazione di non avere supportato l’associazione in questi anni. Soltanto negli ultimi tempi sembra che qualcosa si stia finalmente muovendo: dopo due anni di mancata erogazioen di contributi, finalmente il Comune ha stanziato 6 mila euro a sostegno delle attività dell’Antiracket alcamese. E poi, proprio in questi giorni, finalmente è stato risolto definitivamente il problema della sede. La giunta ha approvato una delibera che assegna un bene confiscato in via XI febbraio alla stessa associazione. L’associazione ha peregrinato e sudato non poco in questi anni per ottenere questa nuova collocazione. Prima l’immobile di via Porta Stella, ritenuto inadeguato dalla stessa associazione perché angusto e troppo centrale come posizione per invogliare la vittima del racket a recarsi sul luogo sapendo che da molti potrà essere adocchiato. Poi fu assegnato un nuovo immobile, in via Tornamira, ma anche qui l’associazione ha rifiutato per le stesse identiche motivazioni. Il neo assessore Enzo Coppola ha chiesto adesso a Vilardi di ritirare le sue dimissioni che non sono state ancora ratificate dal direttivo: “Torno sui miei passi – afferma – solo se arriveranno le scuse pubbliche del sindaco Sebastiano Bonventre e di alcuni ex assessori che lo hanno affiancato”. All’epoca il primo cittadino ed alcuni componenti di giuntai parlarono di gestione fallimentare dell’associazione. L’associazione Antiracket e antiusura alcamese è stata costituita nell’aprile del 2004 con l’intento di combattere, con la denuncia alle Autorità competenti, il racket delle estorsioni, l’usura ed ogni forma di illegalità. Un organismo che, nonostante il primo momento di diffidenza e resistenza anche culturale, oggi supporta diverse vittime del racket dell’estorsione e dell’usura, con numero di assistiti in crescita rispetto agli anni precedenti e ponendosi come tra le più attive del territorio isolano, con iscritti non solo del territorio alcamese ma anche dell’area limitrofa trapanese.

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