Alpauno

Alcamo-Ancora disordini al centro di accoglienza di via Foscolo

Nuovi disordini questa mattina al centro di accoglienza di via Ugo Foscolo ad Alcamo. Gli ospiti hanno inscenato ancora una volta una protesta mettendo a soqquadro la struttura e bloccando anche il traffico. Gli extracomunitari hanno preso sedie, tavoli e bidoni della spazzatura piazzandoli al centro della strada, bloccando quindi il traffico veicolare. Sono stati momenti di grande tensione con gli ospiti che hanno cominciato ad urlare e ad invocare il rispetto dei loro diritti. I problemi sostanzialmente appaiono sempre gli stessi: chiedono la velocizzazione delle pratiche per il riconoscimento del loro status di rifugiati o asilo politico e condizioni più confortevoli per vitto e alloggio. Problemi che essenzialmente si inaspriscono per effetto soprattutto dei tempi lunghissimi della permanenza degli extracomunitari, i quali chiedono una loro veloce integrazione ed un posto di lavoro per potere fare una vita normale lontani dalle guerre e dalle persecuzioni politiche e religiose. Questa mattina sono intervenuti carabinieri, polizia e vigili urbani che a fatica sono riusciti a far rientrare la protesta. La strada è rimasta interrotta al transito per oltre un’ora le suppellettili sono state distrutte. I carabinieri stanno effettuando una verifica sul perché dei disordini e sui fautori per ricostruire i fatti e capire anche se esistono dei possibili risvolti sul piano penale da parte di qualche extracomunitario. Non è la prima volta che il centro di via Ugo Foscolo fa registrare questi disordini ed è successo di recente anche allo Sprar di via Pia Opera Pastore dove addirittura sono state aggredite le forze dell’ordine. Nelle scorse settimane abitanti e operatori commerciali della zona hanno sottoscritto una petizione, con un centinaio di firme, inviata al Dipartimento della protezione civile di Palermo e alle massime autorità locali e provinciali “manifestando lo stato di disagio e la preoccupazione per la sicurezza e la salute”. I firmatari hanno sostenuto che non è possibile che una struttura simile si trovi al centro della città con il rischio di queste continue tensioni. Più che una petizione una vera e propria denuncia che si conclude con l’invito agli organi competenti “a trovare soluzioni per la sicurezza dei residenti e commercianti”.

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