Alcamo-Amministrative, ripartiti i 24 seggi in consiglio: 14 ai grillini

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Parla con forte rimarcazione penstellata il nuovo consiglio comunale di Alcamo. Con l’elezione di Domenico Surdi i giochi per l’assegnazione dei seggi oramai sono chiusi. La commissione elettorale del Comune ha ufficializzato questa ripartizione. Quindi 14 seggi spettano al Movimento 5 Stelle a cui va il premio di maggioranza che non era stato assegnato al primo turno delle elezioni. I primi 14 in lista per numero di preferenze sono Vittorio Ferro, che ha sbancato con quasi 1.200 preferenze e con ogni probabilità sarà il prossimo presidente dell’assise, seguito da Noemi Scibilia, Piera Calamia, Giovanna Melodia, Laura Barone, Cicco Viola, Vito Lombardo, Nino Asta, Francesco Cusumano, Filippo Salato, Alessandra Cuscinà e Baldo Mancuso; 2 seggi a testa scattano invece per Abc (Caterina Camarda e Mauro Ruisi), “Noi per Alcamo (Francesco Dara e Anna Allegro), Udc (Vincenza Rita Norfo e Saverio Messana) e Partito Democratico (Giacomo Sucameli e Filippo Cracchiolo). Un seggio invece per Alcamo Cambierà (Gino Pitò) e Pdr-Sicilia Futura (Giovanni Calandrino). Praticamente ci sono appena due riconferme rispetto alla passata consiliatura, quelle di Anna Allegro e di Mauro Ruisi, mentre per il resto tutti volti nuovi. Un consiglio anche di forte marca femminile: ben 8 donne e 16 uomini, un terzo quindi dell’intero organo. Essendo un’amministrazione monocolore si assisterà quindi ad una legislatura praticamente appannaggio dei grillini: oltre al primo cittadino ci sono anche i 5 assessori (Roberto Russo, Nadia Saverino, Roberto Scurto, Fabio Butera e Lorella Di Giovanni). Un consiglio comunale che dovrà subito fare i conti con il primissimo nodo che è quello della probabile modifica al regolamento comunale per la composizione delle commissioni elettorali. Infatti per effetto della nuova norma Alcamo ha subito un taglio di 6 consiglieri rispetto alla passata legislatura, passando quindi da 30 a 24 componenti. Quindi sul piano tecnico si dovrà rimettere mano al regolamento che al momento prevede 4 commissioni di cui la prima costituita da 8 componenti e le altre 3 da 7 ciascuna. Sarà da veder cosa deciderà di fare il Movimento 5 Stelle, avendo una larga maggioranza e potendo quindi disporre in linea teorica anche di potere ridurre non solo i componenti ma anche il numero delle commissioni. Una cosa è certa e cioè che si dovrà subito cominciare con la strada in salita: il civico consesso sarà messo di fronte a delle importanti scadenze: e non solo la modifica del regolamento ma in primis il bilancio di previsione 2016 da approvare. Ci saranno 15 giorni di tempo per convocare la prima seduta e procedere in via prioritaria all’elezione del presidente e del vicepresidente dell’assise.