Alcamo, altra ragazza contagiata. Rientrata da Londra si era messa in isolamento

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Il controllo dei quarantenati, vale a dire delle persone rientrate in Sicilia, postesi in isolamento e iscrittesi nell’apposita piattaforma regionale, ha portato i primi risultati anche ad Alcamo. I tamponi effettuati a coloro che erano arrivati da fuori il 18 marzo scorso, hanno prodotto il quattordicesimo caso di positività. Si tratta di una studentessa di 23 anni, proveniente da Londra, che adesso dovrà prolungare la sua quarantena fino alla negativizzazione del tampone, un periodo ancora non ben definito dagli studiosi e che va da altri 14 giorni financo ad un mese.

La ragazza rappresenta il quinto caso positivo di donna, sesso che si conferma più resistente al contagio: ad Alcamo infatti sono stati raggiunti dal virus 5 donne e 9 uomini, tra questi anche il deceduto ultranovantenne. Sale però il numero dei giovani alcamesi colpiti dal virus a dimostrazione ulteriore che il micro-organismo non guardia in faccia nessuno né tantomeno l’età. Ad Alcamo sono quattro i ragazzi contagiati e stavolta suddivisi equamente fra maschi e femmine: un ventiquattrenne, uno di 30 anni, la sorella ventunenne ed ora la studentessa di 23 anni. Di tutti i 14 pazienti alcamesi alle prese con il Covid-19, soltanto uno è ricoverato, il paziente 1, il funzionario dell’ASP di 55 anni, che fra l’altro è in costante miglioramento e che da giorni ha lasciato la terapia intensiva. Gli altri 13 sono in isolamento domiciliare e nessuno di loro si è ancora negativizzato.

La curva del contagio sembra comunque avere cominciato la discesa a livello nazionale e pare anche regionale. Ieri, in tutta Italia, si sono registrati “solo” 1.941 positivi in più, un risultato sotto la soglia dei 2.000 che non si verificava da oltre due settimane. Altra novità positiva quella che riguarda i reparti di terapia intensiva che hanno dimesso 74 unità, trasferendole in altre unità. Il 65% di tutti i positivi in Italia si trova inoltre in isolamento domiciliare con sintomi lievi o senza sintomi e non necessita quindi di ricoveri ospedalieri. I nuovi guariti sono 1.022 mentre resta abbastanza alto il numero dei decessi, altri 636. o quest’ultimo dato non deve fare abbassare la guardia e spingere tutti quanti a continuare sulla strada dei sacrifici. Restare a casa per vincere la battaglia e attendere di ripartire, con speranza ma sempre con la dovuta attenzione.