Altra auto in fiamme ad Alcamo all’alba di ieri. Ad essere aggredita dal fuoco una Fiat 500 di proprietà di un pensionato alcamese di 69 anni. Sul caso indagano i carabinieri della Compagnia cittadina che non escludono nulla dal momento che sul posto non è stata rinvenuta alcuna traccia. Dunque restano in piedi entrambe le possibilità, il dolo oppure l’incendio accidentale magari a causa di un corto circuito. Tesi che comunque devono essere in entrambi i casi confermate o meno. Resta però il dato di fondo che dopo un periodo di calma apparente in città questo è già il secondo incendio che si verifica ai danni di un auto nello spazio di pochissimi giorni. Un dato su cui gli inquirenti possono cominciare a riflettere anche se gli episodi tra loro sono probabilmente assolutamente scollegati. Quest’ultimo rogo si è verificato poco dopo le 5 in via XXIV maggio, stradina del centro storico che si sviluppa proprio di fronte alla caserma dei carabinieri: ad intervenire i vigili del fuoco del distaccamento di Alcamo ed i militari dell’Arma in pochissimi istanti. L’auto è andata in buona parte distrutta sia nella parte anteriore che posteriore. I pompieri, dopo avere spento il fuoco hanno avuto modo di constatare che sul posto non vi era alcuna traccia di innesco che potesse confermare l’ipotesi del raid doloso. Nonostante ciò comunque non si esclude che possa essere stato tale dal momento che sempre più spesso gli incendiari si ingegnano e riescono con particolari tecniche ad evitare di lasciare segni dietro la loro presenza. I carabinieri hanno avviato i primi riscontri e stanno indagando a 360 gradi. In primis sul proprietario del mezzo che comunque appare una persona assolutamente fuori da ogni contesto criminale, quindi socialmente sicuramente non “pericoloso”. Per l’anziano solo un piccolo precedente per lesioni 6 anni fa ma nulla di più. Ecco perchè gli inquirenti al momento non si sentono di scartare la possibilità che effettivamente l’utilitaria possa essere andata a fuoco accidentalmente. Al vaglio comunque la vita sociale e privata del 69enne alla ricerca di qualche indizio utile all’indagine. appena una settimana fa, a poche decine di metri di distanza in linea d’aria proprio dalla via XXIV maggio è andata a fuoco un’altra auto in via Cordone. In fiamme una lancia Y formalmente intestata ad una donna di 72 anni, residente nella stessa via Cordone ma di fatto in uso al figlio di 41 anni, di professione gessista e con qualche precedente. Il fuoco poi si è propagato su una vicina persiana in legno che è rimasta danneggiata. Anche in questo caso ad indagare sono i carabinieri. Allo stesso modo nessuna traccia di innesco trovata e quindi indagine che ruota a 360 gradi. Prima di questi due episodi l’ultimo incendio si era verificato ai danni del portone in legno del municipio nell’agosto scorso e in quel caso 24 ore dopo fu scoperto che a causarlo era stato un disoccupato disperato che pretendeva dal Comune un sostentamento. Si deve poi tornare al settembre del 2016 per l’ultimo rogo ad un’auto avvenuto in via Pietro La Rocca, in zona “mercatino”. In questo caso ad indagare era la polizia. Fu l’ultimo di una serie di tre incendi ad autovetture avvenute tutte nello stesso quartiere. Per trovare un rogo ad automobili ad Alcamo di un certo spessore bisogna risalire all’aprile del 2015 quando si verificò un enorme incendio in via Autonomia Siciliana, traversa di contrada Furchi all’ingresso della città provenendo dalla statale 113. Ad andare distrutte tre automobili posteggiate l’una accanto all’altra in uno dei condomini che fanno parte di un agglomerato di edifici. In quel caso fu trovato anche l’autore.