Alcamo-Aggressione con mazza e pistola per un posteggio, arrestato esercente

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Litigano per i posti auto e dalle parole si arriva all’aggressione vera e propria con mazze da baseball e pistola. E’ accaduto ad Alcamo dove il titolare di una nota concessionaria di auto, Mariano Abitabile di 47 anni, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo. L’episodio è accaduto qualche mese fa ma solo adesso, a seguito dell’attività investigativa, l’indagine si è conclusa con il ritrovamento dell’arma che era stata fatta inizialmente sparire. Per Abitabile, titolare della concessionaria “Autoelite” di corso Generale dei Medici, sono scattati gli arresti domiciliari a seguito di un’ordinanza emessa dal tribunale di Trapani su richiesta del procuratore aggiunto della Repubblica Ambrogio Cartosio. Secondo la ricostruzione dei carabinieri della Compagnia di Alcamo Abitabile, dopo una serie infinita di screzi avuti con il titolare di un vicino esercizio commerciale, avrebbe impugnato una mazza da baseball e persino una pistola aggredendo il suo “contendente”. Diverbi sorti per una banale questione di parcheggi, che tuttavia si protraeva da tempo ed aveva portato a far insorgere un forte attrito tra i due. La scintilla una mattina dello scorso inverno quando, il vicino infastidito si era recato a protestare per l’ennesima volta da Abitabile. Questo, per tutta risposta, con il supporto di un proprio dipendente secondo quanto sostengono i carabinieri aggrediva fisicamente l’esercente colpendolo con una mazza da baseball e minacciandolo  con una pistola. Avuta notizia dell’aggressione i carabinieri hanno effettuato all’interno autosalone delle perquisizioni che consentivano di rinvenire occultata all’interno di un’autovettura dello stesso Abitabile la mazza mentre non vi era alcuna traccia dell’arma. Gli inquirenti però riscontravano che comunque l’arma era stata realmente utilizzata quando sono andati a visionare le immagini della videosorveglianza installata all’interno della stessa concessionaria. A partire da questo episodio scattavano dunque ulteriori ed approfondite indagini che hanno consentito di scoprire che il titolare della concessionaria si era effettivamente liberato dell’arma, una pistola automatica, facendola sparire con l’aiuto di un suo collaboratore. Proprio per questo motivo la Procura ha riscontrato il quadro probatorio schiacciante emettendo la misura degli arresti domiciliari e il braccialetto elettronico.