Più acqua da Montescuro. Arrivano 5 litri al secondo in più che potrebbero anche aiutare ad alleviare la cronica carenza idrica ad Alcamo. Comunque non saranno mai bastevoli per soddisfare una città assetata e al tempo stesso arrabbiata. Una rabbia che è stata esternata sabato pomeriggio con decine di cittadini che hanno presidiato il Bottino comunale per manifestare il loro malcontento nei confronti dell’amministrazione comunale, rea di essere stata la causa di questa emergenza idrica. In realtà il problema è ben più atavico, probabilmente dall’attuale governo cittadino del Movimento 5 Stelle ci si sarebbe aspettato quell’auspicato e sbandierato cambiamento forse con maggior velocità. Ci sono alcuni quartieri che lamentano la mancanza d’acqua da 10 giorni o turni eccessivamente troppo corti di erogazione, che arrivano al massimo ad un’ora e quindi insufficiente per potere riempire le cisterne. Ad oggi, ufficialmente, i turni di erogazione sono saliti a 8 giorni: si alterna un giorno di erogazione con un giorno di accumulo all’acquedotto, quindi 24 ore di acqua a seconda dei quartieri e le successive 24 di stop. Troppo per alcuni quartieri che rimangono a secco, specie quelli più a monte in cui le perdite idriche causate dalle condotte fatiscenti creano scompensi di pressione e l’impossibilità a raggiungere tutte le zone omogeneamente.
A raccogliere le proteste, dai toni in alcuni casi anche molto accesi, la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle Alessandra Cuscinà che spera proprio nel maggior approvvigionamento da Montescuro e non solo.
La situazione è precipitata questa estate con il divieto imposto dal Comune di utilizzo di pozzi privati, su cui c’è in corso un’indagine della magistratura per la loro gestione negli anni passati con l’ombra di un danno erariale per il municipio e per cui sono iscritti nel registro degli indagati non solo gli stessi proprietari dei pozzi ma anche funzionari e dirigente del Comune, oltre che il sindaco stesso Domenico Surdi. In questi pozzi privati le autobotti si rifornivano, ora però devono farlo direttamente dal Bottino. C’è il sospetto che proprio per questo motivo l’acquedotto comunale ne stia risentendo, con gli autotrasportatori privati ad attingere massicciamente dalle vasche causando, si presume, un abbassamento del livello dell’acqua da erogare per la città ed un allungamento dei turni. Dall’esponente penstastellata una proposta proprio per verificare quanto i prelievi delle autobotti incidano nell’attuale emergenza idrica.
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