Alcamo. Abusivismo edilizio Trentacinque immobili a rischio demolizione

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La delibera è stata trasmessa giorni fa ai componenti la Terza commissione consiliare, (Lavori pubblici e Urbanistica), e dopo l’esame sarà portata in consiglio comunale per l’approvazione. La delibera rappresenta l’ennesimo capitolo, della lunga e travagliata vicenda dell’abusivismo edilizio, che non ha risparmiato il territorio di Alcamo.  Nel mirino 35 costruzioni, a rischio demolizione,  acquisite al patrimonio comunale perché i proprietari nel tempo non hanno presentato istanza di sanatoria. Nella relazione dell’Ufficio abusivismo-sanatoria emerge che su sette immobili gravano ordini di demolizione del giudice penale perché “ricadenti un zona di vincolo di in edificabilità assoluta”. Per 17 immobili “non ricorrono le condizioni per il loro mantenimento in quanto contrastano con vincoli di tutela del Piano regolatore”. Undici gli edifici che non ricadono in zone vincolate di cui due possono essere affidati, dietro il pagamento del canone di locazione, al Comune che di fatto è il proprietario. Altri due sono “suscettibili di eventuale utilizzo da parte della Pubblica amministrazione”. Infine per altri sette “non sussistono i presupposti per il loro mantenimento poiché non sono stati ultimati e impegnano l’amministrazione a notevoli investimenti per il loro futuro utilizzo”. In pratica su 35 solo quattro dovrebbero evitare l’eventuale demolizione. Questa seconda tranche riguarda immobili sparsi in varie parti del territorio alcamese: dalle contrade Molinelli, Bosco d’Alcamo, Catanese, Alcamo Marina, alle vie Roma, Corso generale Medici, Silvio Tornamira, Stefano De Blasi Chiarelli. Si tratta in quasi tutti i casi di immobili i cui vani scantinati arrivano a misurare anche 470 metri quadrati e di appartamenti  che mediamente superano i 120 metri quadrati. Intanto gli abusivi, cinquantasei, che si trovano nelle stesse condizioni, e formato il comitato Articolo 25 hanno presentato ricorsi in tribunale. Da anni la Regione e Procura della Repubblica sollecitano provvedimenti, mentre Anci e Legambiente sostengono che per le demolizioni deve intervenire lo Stato. E il linguaggio dei numeri per le richieste di sanatoria rispecchia il fenomeno dell’abusivismo nel territorio di Alcamo. Con la legge 47/1985 furono presentate 5 mila 846 domande. Legge 724 del 1994: domande 4 mila 794. Legge 326 del 2003: presentate 1362 domane.