C’è grande incertezza sulla riunione dell’assemblea dei soci della Banca don Rizzo di Alcamo convocata per il prossimo otto novembre per eleggere l’intera governance. C’è il rischio che tutto possa “saltare” mentre si attendono le decisioni della Banca d’Italia, che non ha dato il nulla osta ad una serie di candidature per la presidenza tanto che è stata annullata l’assemblea dello scorso 4 ottobre. Allo stato attuale c’è la presentazione di una sola candidatura alla presidenza. Si tratta del docente universitario Sergio Amenta, che già in passato ha figurato tra i consulenti della don Rizzo. Ma considerato il fatto che la Banca d’Italia ha bocciato le sei precedenti candidature a presidente, tra le quali c’era qualche ex consulente, quale sarà oggi la decisione? Intanto resta naturalmente invariato l’ordine del giorno: otto punti tra i quali: elezione del presidente del consiglio di amministrazione per i prossimi tre anni, stessa cosa per l’elezione dei quattro componenti il consiglio di amministrazione, elezione del presidente del collegio sindacale designato dal Fondo di garanzia dei depositanti del credito cooperativo. Per l’assemblea programmata per domenica quattro ottobre erano già state depositate una serie di candidature, 22, per il consiglio di amministrazione e tali sono rimaste. Undici per il collegio sindacale e sei per presidente, che vennero bocciate. Solo con il gradimento della Banca d’Italia, dopo avere esaminato i curriculum, si potrà procedere alla votazione per la quale sono chiamati oltre 3 mila soci. Se anche l’otto novembre tutto dovesse essere ancora rinviato non si esclude che arrivi un commissario in attesa che venga approvata la legge che dà un nuovo assetto alla Banche di credito cooperativo di tutta Italia. Ma tra gradimenti e rinvii si ha la sensazione che la Banca don Rizzo marci verso una sorta di semi commissariamento sempre che si arrivi a votare.