‘Agora’, nuovi scavi all’ala nord-est della ‘stoà’. Parco di Segesta finanzia opere

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Ha preso il via, con l’inizio della nuova settimana, la campagna di scavi all’interno del Parco archeologico di Segesta, volta a rimettere in luce il fronte del prospetto orientale dell’agorà e quindi creare un percorso circolare di visita per i turisti lungo tutto il portico che la contornava. Le attività di scavo sono concentrate per rendere fruibili e visibili tutti gli elementi architettonici che compongono l’ala Nord-Est della ‘stoà’ (il porticato) finora interdetta alla visita, attraverso un percorso che sarà esplorato attraverso le indagini appena avviate.

“L’attività di ricerca e di scavo non si ferma. La ripresa della campagna di scavi archeologici avviata all’interno del Parco di Segesta – ha detto l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – è espressione tangibile dell’attenzione che l’amministrazione regionale, attraverso i Parchi archeologici, rivolge ad un settore particolarmente importante della cultura e dell’identità storica della Sicilia. Le iniziative, avviate grazie alla passione della direttrice, Rossella Giglio, – ha concluso l’assessore Samonà – sono realizzate, peraltro, sotto la diretta iniziativa scientifica e finanziaria dello stesso Parco”.

Il grande porticato che circonda l’Agorà, l’antica piazza, uno dei maggiori monumenti della città antica segestana, era stato già identificato nel 2016, durante l’ultima campagna di scavi. Nella stoà nord, uno dei maggiori portici ellenistici noti, lungo 104 metri con pianta ad ali sporgenti di 19 metri e due piani di alzato finora meravigliosamente conservati, è già completato lo scavo dell’ala est. Articolata in più vani, vi si concentravano le funzioni di servizio, amministrative e commerciali, sfruttando anche le imponenti costruzioni che sostenevano i due piani del colonnato.