Aggressioni ad Alcamo, fermato un rumeno

0
427

Da circa un mese, ad Alcamo, si respirava un clima teso, per inspiegabili episodi di aggressione ai danni di alcune ragazze del luogo, tutte giovanissime – tra i diciassette ed i venticinque anni – e con le medesime modalità: agguati avvenuti in piena notte durante il fine settimana, mentre le vittime, da sole, facevano rientro a piedi verso casa. Cinque in tutto le ragazze vittime, in tre distinti episodi, delle attenzioni violente di un ragazzo rumeno di ventiquattro anni che, senza motivo apparente, aggrediva le giovani in vie poco frequentate della città.

Il primo episodio risale alla notte del 4 marzo; le vittime due sorelle di 21 e 23 anni, aggredite mentre rientravano a casa. Una delle due malcapitate è stata ferita con un’arma da taglio all’altezza del collo, mentre l’altra, fortunatamente, è rimasta illesa. Nel secondo episodio altre due ragazze, diciasettenni, sono state sorprese alle spalle e scaraventate a terra e colpite con calci e pugni. Una delle due ragazze ha riportato lesioni all’arcata dentaria superiore e traumi ad un ginocchio ed una caviglia, mentre la seconda, una contusione allo zigomo. Nel terzo ed ultimo episodio, la condotta dell’aggressore, forse anche in considerazione del fatto che la ragazza, questa volta, era da sola, si è spinta oltre la semplice violenza fisica. L’uomo infatti, dopo aver pedinato a lungo la giovane, come dimostrano i filmati estrapolati da un impianto di videosorveglianza di un esercizio commerciale ed acquisite dai carabinieri della Compagnia di Alcamo, approfittando di un momento in cui non passava nessuno, ha raggiunto la ragazza ed ha cercato di sollevarle la gonna a tubino per palpeggiarla.

La reazione della giovane, che ha opposto resistenza ha indotto l’aggressore a desistere, ma, prima di allontanarsi, non ha esitato a colpirla. Le indagini dei Carabinieri hanno preso spunto dalle descrizioni fornite dalle vittime e dall’acquisizione dei filmati dei sistemi di video-sorveglianza presenti nelle zone ove erano avvenute le aggressioni. In uno dei filmati, in particolare, si vede l’aggressore seguire a distanza la vittima e con fare circospetto, voltarsi indietro per valutare se fossero soli.

L’attenta analisi dei filmati, ha permesso agli investigatori di limitare le ricerche ai soggetti corrispondenti, per età e fisionomia, a quello ripreso nei video. Un dettaglio interessante e non secondario, comune a tutte le aggressioni, è che in nessuna circostanza, l’assalitore, ha pronunciato una sola parola. Circostanza che ha permesso di restringere il campo delle ricerche, ipotizzando che si trattasse di uno straniero, che per non farsi tradire dall’accento sia rimasto volutamente in silenzio.

La svolta negli ultimi giorni, quando una delle vittime delle aggressioni, passeggiando per Alcamo, ha notato un ragazzo che assomigliava a quello che l’aveva aggredita. L’indicazione ha consentito agli inquirenti di acquisire importanti elementi per la sua identificazione ed infine di richiedere all’A.G. l’emissione di un fermo di indiziato di delitto.

Il Procuratore della Repubblica di Trapani Marcello Viola ed il Sostituto Procuratore titolare dell’indagine, Antonio Sgarrella, sulla base degli elementi acquisiti e ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza ed il pericolo di fuga, hanno accolto la richiesta dei Carabinieri, emettendo il provvedimento richiesto nei confronti del 24enne rumeno Aurel Marusac, catturato grazie ad un servizio di appostamento sotto un’abitazione del centro storico di Alcamo, dove alloggiava. Nel corso della perquisizione eseguita dai Carabinieri, sono stati recuperati degli indumenti ritenuti utili alle indagini, probabilmente gli stessi utilizzati dal rumeno in almeno una delle aggressioni, oltre a dei dvd a luci rosse. Marusac è stato tradotto presso il carcere di Trapani in regime di isolamento. La Procura della Repubblica di Trapani ha avanzato al G.I.P. la richiesta di convalida del fermo di Marusac e di applicazione della custodia cautelare in carcere. Il G.I.P. Lucia Fontana ha convalidato il fermo e disposto gli arresti domiciliari nei confronti dell’indagato.