Agenzia delle Entrate, ad Alcamo solito caos. In coda dall’alba

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Mentre la sede principale, quella di Trapani, riceve il pubblico 5 giorni consecutivi, dal lunedì al venerdì, gli uffici di Alcamo dell’Agenzia delle Entrate, a causa dell’emergenza covid come si legge in un cartello appeso alla vetrata, effettua due sole giornate di ricevimento, martedì e giovedì, per di più soltanto la mattina.

Gli utenti, quelli che non si registrano sul portale e quindi non si prenotano on-line, sono costretti a recarsi in via Giordano fin dalle 5 del mattino e iscrivere i nomi in uno degli elenchi in base al servizio di cui hanno bisogno: un foglio per la consegna di documenti, un altro per l’apertura di posizioni e via discorrendo. Anche questa mattina il solito caos, alla faccia del divieto di assembramento e dell’obbligo del distanziamento sociale.

La gente, prima di recarsi all’agenzia delle entrate di Alcamo, farebbe bene ad assumere una buona dose di calmanti. Ci vuole infatti tanta, troppa pazienza, per accettare un disservizio simile nel 2020, in un’epoca in cui tutto dovrebbe essere informatizzato e velocizzato. Un utente ci ha segnalato che questa mattina, dovendo consegnare dei documenti, si è recato all’alba negli uffici di via Giordano e si è iscritto nell’apposito elenco al numero 21. A mezzogiorno e un quarto ha desistito ed è andato via: mancavano ancora altri 15 utenti prima di lui.

Una situazione davvero insostenibile a cominciare dalla scelta della direzione provinciale, guidata da Francesco Filippo Tigano, di continuare a fa funzionare l’ufficio, per il ricevimento dell’utenza, soltanto 10 ore a settimana. Cittadini quindi imbufaliti e costretti a ritornare a casa dopo avere perduto una giornata di lavoro. Tra questi anche utenti di Castellammare del Golfo e di Calatafimi.

Esigenze dettate dall’emergenza covid, carenza di personale, sistema informatico che qualche volta va in tilt, centralino telefonico al quale spesso e volentieri non risponde nessuno. Tutte situazioni, alcune comprensibili, altre molto meno, che causano una disorganizzazione che catapulta il nostro territorio al 1800 se non addirittura all’età della pietra, quando si utilizzavano i segnali di fumo per ottenere qualcosa.

Questa mattina una signora, esasperata, si è rivolta al sindaco di Alcamo Domenico Surdi che ha esternato la sua volontà ad intervenire nei confronti della direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate. Sarebbe anche ora che si ponesse fine a queste scene che puntualmente si verificano dinanzi agli uffici di via Giordano.