Alpauno

Addio al gasolio, l’isola di Mozia è ora collegata alla rete elettrica siciliana

Una rivoluzione silenziosa, ma decisiva, è arrivata sull’isola di Mozia: per la prima volta, questo gioiello archeologico del Mediterraneo è alimentato da energia elettrica pulita, grazie al nuovo elettrodotto inaugurato ieri dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Un progetto da 2,5 milioni di euro, finanziato con fondi Poc 2014-2020 e realizzato da E-Distribuzione, che cancella definitivamente il vecchio e inquinante gruppo elettrogeno a gasolio. «Un’esigenza non più rinviabile», l’ha definita Schifani, parlando dalla sede del museo gestito dalla Fondazione Whitaker. «Con questo intervento – ha detto – Mozia fa un passo avanti verso un’offerta culturale più accessibile e sostenibile. I visitatori potranno contare su servizi migliori e orari più ampi, mentre l’ambiente ringrazia per l’eliminazione delle emissioni nocive».

Il nuovo elettrodotto garantisce 400 kW di potenza grazie a una tecnologia all’avanguardia e a basso impatto ambientale: il tratto sottomarino del cavo è stato posato a 10 metri di profondità con una trivellazione orizzontale controllata, senza toccare i fondali marini. I segmenti sulla terraferma e sull’isola, invece, sono stati interrati con scavi realizzati a mano, per rispettare i vincoli archeologici di un sito unico al mondo. Vincenzo Ranieri, AD di E-Distribuzione, ha parlato di «un modello di efficienza e sostenibilità» e di «una sinergia vincente tra istituzioni, imprese e comunità». Presente anche Roberto Tricoli per la Fondazione Whitaker, insieme ai vertici regionali dell’Energia e ai rappresentanti dei Beni culturali. L’isola dei Fenici guarda ora al futuro, nel segno della transizione energetica. Una luce nuova, concreta e silenziosa, illumina da oggi le pietre millenarie di Mozia.

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