Ad Alcamo monache e suore sono in via di estinzione

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Suor Maria Serena chiude il cancello

Oggi sono rimaste solo 28 monache e sei suore nigeriane al servizio della chiesa Madre. La mancanza di vocazioni, e non solo nella cattolicissima Alcamo, ha fatto intraprendere la via dell’estinzione degli ordini religiosi, presenti numerosissimi da secoli in città. Immobili immensi ormai svuotati. Si tratta di monasteri che marciano verso la desertificazione. Ovvero fra qualche anno non avranno più ospiti. Come è successo un anno fa con la morte all’età di 93 anni, di suor Maria Pia Melia, ultima badessa e l’unica ad abitare nel monumentale monastero dell’Angelo Custode che si trova nel corso VI Aprile. Con la morte di suor Melia sono scomparse ad Alcamo le monache cassinesi. Oggi vi abitano sei suore nigeriane Figlie di Gesù Misericordia, che lo utilizzano come abitazione e si occupano solo della cura della chiesa Madre.

Il monastero San Francesco di Paola, come quello annesso alla chiesa della Badia Nuova, ospita quattro anziane monache. All’inizio degli anni ‘50 erano 62. Erano famose per la preparazione di dolci. Unica eccezione quello di Santa Chiara che viene scelto da tante giovani che rinunciano alla mondanità per dedicarsi alla preghiera. Ospita 22 clarisse francescane molte delle quali giovani con diploma e laurea.  “Nei secoli Alcamo ha ospitato decine di sacerdoti, monaci, frati, monache e suore- dice lo storico Roberto Calia-. Numerosi i conventi e monasteri.”  Chiuso un anno e mezzo fa il monastero del Sacro Cuore di corso dei Mille, Alcamo perse un record nazionale: quello di essere l’unica città italiana ad avere due monasteri di clausura che venne aperto nel 1914. Il trasferimento all’Eremo Casa del Sorriso di Erice per seri problemi di agibilità del monastero, che necessita di opere di manutenzione. Ma mancano i fondi. Ospitava 18 monache. Suore francescane e cappuccine si sono occupate sino al 2006 dell’orfanatrofio annesso alla chiesa di San Paolo. Gestivano cinque classi elementari parificate. Suore Francescane Cappuccine con monastero nella via in via Madonna del Riposo fino al 2004 oltre ad un orfanatrofio hanno diretto un asilo, scuole elementari parificate il catechismo nella chiesa di Santa Maria di Gesù. Da alcuni anni è sede di residenza di extracomunitari. Otto suore di Sant’Anna davano un grosso contributo all’assistenza o di ammalati all’ospedale, sei invece prestavano assistenza nella casa di ospitalità “Mangione” della via Florio.  Fino al 2010 sei suore teatine, con sede nella via Gaetano Marino, si sono occupate di catechesi come fanno oggi le due Oblate del divino amore nella chiesa di Sant’ Oliva.