Ad Alcamo il secondo caso di coronavirus. Timore in provincia per il responso di altri tamponi

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Dopo Marsala tocca anche ad Alcamo il primo caso di coronavirus. Si tratta di un uomo di 55 anni, dirigente dell’ASP, che recentemente era stato a Pantelleria, isola sulla quale in questi giorni si sono rifugiati molti italiani provenienti dalla Lombardia e dalle regioni limitrofe. Ha accusato tosse e febbre alta e ieri è stato sottoposto al tampone laringo-faringeo. Sempre nella cittadina alcamese si registra un altro delle decine sospetto n provincia si sono registrati altri casi sospetti. La direzione dipartimentale dell’emergenza-urgenza ha allestito diversi squadre di infermieri e sanitari dotandole dei kit necessari a prevenire l’eventuale contagio e dell’occorrente per effettuare i tamponi in maniera immediata. E’ in pratica scattato il piano di massima allerta predisposto dall’ASP.

Prima o poi doveva pure accadere. La provincia di Trapani, immune fino a ieri mattina, era praticamente accerchiata con contagi a Terrasini, Sciacca e Menfi. Il paziente 1 in provincia è un insegnante marsalese di 61 anni rientrato in treno da Milano quando ancora non era obbligatorio l’auto-denuncia e l’isolamento volontario. L’uomo era arrivato nella cittadina lilybetana lo scorso 25 febbraio e per tre/quattro giorni non aveva accusato né febbre e né altri disturbi. Poi è comparso lo stato febbrile e soltanto dopo una decina di giorni si è recato in ospedale. L’Asp, come fatto anche per il cinquantacinquenne alcamese, ha subito individuato la rete dei contatti intessuti dal sessantunenne dal giorno del suo rientro a Marsala avvenuto in treno dalle zone a rischio della Lombardia.