Acqua, primi problemi anche ad Alcamo. Scende portata sorgenti, non parte commissione

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La siccità e la crisi idrica cominciano a farsi sentire anche ad Alcamo. Le utenze installate lungo la condotta ex EAS hanno ricevuto l’acqua dopo 15 giorni mentre le sorgenti che riforniscono i serbatoi comunali alcamesi, Dammusi e Cannizzaro, continuano a diminuire come portata. Da 86 litri di acqua al secondo attualmente l’erogazione è arrivata a 78. Quando poi arrivano le rotture, purtroppo sempre attuali a causa della vetustà e della lunghezza delle condotte, la distribuzione va in tilt e i turni di distribuzioni ritardano. Da non trascurare, inoltre, il taglio di ben 20 litri di acqua al secondo deciso da Siciliacque, su imput della Regione e alla luce della siccità. Una situazione che aveva indotto il consiglio comunale a votare, all’unanimità, la richiesta di istituzione di una commissione straordinaria. Un organismo che avrebbe dovuto invitare il sindaco Surdi a varare ordinanze di lotta allo sperpero d’acqua vietando esplicitamente l’uso dell’acqua potabile, ad esempio, per il lavaggio delle autovetture o degli spiazzali oppure delle cunette dinanzi casa.

Dall’approvazione della mozione d’indirizzo è trascorso più di un mese ma al comune di Alcamo non ci sono tracce dell’attivazione della commissione. L’ufficio idrico ha però fornito ai consiglieri comunali un calendario, per i mesi di giugno e luglio, per una serie di sopralluoghi alle sorgenti che approvvigionano Alcamo. Visite aperte a tutti i componenti del massimo consesso civico. La situazione non è tragica ma comincia ad essere preoccupante anche perché non sembra arrivino iniziative, di sensibilizzazione o di altro genere, da parte dell’amministrazione comunale. I turni di attesa dell’acqua sembrano destinati ad aumentare. Inoltre un’attesa di 15 giorni, come sta capitando per le zone servite dall’ex condotta EAS, non è assolutamente concepibile per una società civile. Fra l’altro proprio queste utenze erano stato al centro di un braccio di ferro fra comune di Alcamo ed Eas, ente fallito e in liquidazione coatta, conclusosi con la voltura dei contatori in favore della distribuzione comunale alcamese. Spese sostenute da un centinaio di famiglie che vivono nelle contrade lungo la SP47 dai Timpi Rossi fino a contrada Catanese e zona catena di Alcamo Marina passando dal Voscur’A’ e da contrada Chianu di là rina. Alla fine, rispetto alla disastrosa gestione EAS, non è cambiato granché. Spesso e volentieri l’acqua arriva dopo dieci o quindici giorni, con punte di 17.