Acqua non potabile in una fontanella a Castellammare. Divieto su tutto il territorio

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Acqua non potabile a Castellammare del Golfo: è di ieri l’ordinanza urgente emessa dal Comune castellammarese sul divieto di utilizzo dell’acqua per scopi potabili in tutto il territorio comunale a seguito della nota del Dipartimento Ufficio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ASP. La nota riporta i risultati di un controllo chimico-fisico dell’acqua prelevata dal rubinetto della scalinata “Donna Franca Florio”, in via Don Luigi Zangara (conosciuta anche come “Cala Marina”): esami che hanno rilevato la presenza, oltre i limiti consentiti, di EscherichiaColi e Coliformi.

Circostanza questa che ha condotto l’amministrazione comunale ad emettere, in via cautelare, l’ordinanza estesa su tutto il territorio castellammarese. In realtà però, non è ancora chiaro se il problema riguardi soltanto la fontanella di Via Zangara o se si estenda invece ad altre zone della cittadina dalle quali attingono abitazioni private, negozi, bar, risoaranti. Sono tre, infatti, le condotte idriche che portano acqua in paese: quelle che arrivano da Inici, Pilato e Fraginesi ed è proprio quest’ultima che conduce l’acqua alla fontanella, al momento “inquinata”, di Cala Marina.

Sono previsti per la prossima settimana ulteriori controlli da parte dell’Asp al fine di fare maggiore chiarezza sulla vicenda e scongiurare eventuali malumori e panico tra le persone. L’ordinanza comunale vieta, o per meglio dire sconsiglia, di utilizzare l’acqua che arriva nelle case dei castellammaresi anche per le varie attività che rientrano nell’uso umano: igiene personale (anche la doccia), cottura di cibo, lavaggio di frutta e verdura. Il problema dell’acqua a Castellammare del Golfo è un tema che continua da anni ad essere oggetto di discussione.

“In realtà, anche i valori dei pochi rubinetti all’aperto rimasti in alcuni punti della città e dai quali spesso, inconsciamente beviamo, non rientrano nei limiti previsti – lo ha detto il consigliere comunale Giovanni D’Aguanno. Non condivido il metodo utilizzato dall’amministrazione comunale che avrebbe potuto emettere l’ordinanza facendo maggiore chiarezza sulla questione della fontanella di Via Zangara ed evitare quindi – ha concluso D’Aguanno – di creare allarmismo nei concittadini”.