‘Acqua e zucchero’, frode alimentare sempre di moda. Vino ‘fasullo’ piazzato dalla ‘Simonetti’ in tutta Italia (VIDEO)

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Acqua e zucchero non per un buon the ma per farli diventare vino ‘fasullo’. I finanzieri del comando provinciale di Palermo, in collaborazione con i funzionari dell’ispettorato repressione frodi del ministero delle politiche agricole e alimentari, hanno sequestrato uno stabilimento enologico, con sede fra Monreale e San Cipirello, che produceva vino sofisticato. Oltre 3 milioni e trecentomila litri di vino per cui non è stato possibile tracciare l’origine e la provenienza, per un valore di 5 milioni e 160mila euro. Nel corso delle indagini sono state effettuate perquisizioni e sequestri su tutto il territorio nazionale per cercare di bloccare il vino adulterato, prodotto dalle Cantine Simonetti e distribuito in tutta Italia dall’azienda con il concorso di altre otto person,e accusate dei reati di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari, di frode nell’esercizio del commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine.

Le indagini svolte dai finanzieri della compagnia di Partinico, diretti dal capitano Riccardo Valentino, hanno permesso di accertare che la cantina avesse attuato complessi artifizi contabili grazie all’ausilio di altre società consorelle e compiacenti. Queste avrebbero registrato falsamente l’ingresso nei depositi della cantina di mosti, uve e vini per creare un’apparente legalità ai prodotti vitivinicoli, commercializzati con false denominazioni di origine e indicazioni geografiche siciliane, ottenuti anche mediante l’utilizzo fraudolento di zucchero. Proprio le partite di zucchero di barbabietola e zucchero di canna venivano aacquistate in nero da un’azienda di Palermo e arrivavano presso la cantina di Monreale, dove veniva effettuata la miscelazione con acqua.

In questa maniera si otteneva il composto per la preparazione di falsi vini e mosti. Dopo la miscelazione, il prodotto ottenuto era destinato alla commercializzazione presso attività di ristorazione e privati. Grazie alle videoriprese presso la cantina e alle indagini sui cellulari degli indagati effettuate dalle Fiamme Gialle di Partinico è stato possibile accertare che, tra il 2020 e il 2021, sono stati venduti oltre 4 milioni di litri di vino adulterato su tutto il territorio nazionale.