«Ecco cosa è diventata la Tonnara di Scopello in pochi giorni di accesso libero. Questo è quello che avviene dopo, come è stata chiamata da qualche campione di stupida e inutile demagogia, la “liberazione della tonnara”: bivacchi, degrado, sporcizia. Nessuna regola nella fruizione. La tonnara è diventata un lido balneare, caotico e squallido».
Torna all’attacco con queste dichiarazioni e queste fotografie Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente Sicilia, contro l’ingresso gratuito al mare nella baia antistante i faraglioni, e tuona: «E’ una vergogna, che rischia di compromettere irreversibilmente il decoro e la salvaguardia del bene monumentale vincolato».
Quello che chiede l’associazione ambientalista è, in pratica il ritorno al passato, quello degli ultimi anni, quando la tonnara era gestita da privati e per avervi accesso era necessario pagare un ticket di 3 euro, cioè un importo uguale a quello previsto per l’ingresso alla riserva dello Zingaro.
Allo scopo di garantire contemporaneamente la tutela del sito e il diritto alla libera fruizione del mare, nei giorni scorsi, è infatti arrivata l’ordinanza del Comune di Castellammare del Golfo firmata dal sindaco Nicolò Coppola, che nonostante le polemiche ed una iniziale temporanea sospensione a seguito della richiesta arrivata dalla prefettura di Trapani, ha infine decretato l’accesso libero e gratuito al demanio marittimo e al mare nella zona dei faraglioni, ma per un numero chiuso di ingressi contemporanei, ossia per duecento persone.
Il provvedimento del Comune è stato accolto entusiasticamente dai bagnanti, ma non solo: secondo la deputata regionale Cinquestelle Valentina Palmeri «adesso si sta tutelando sicuramente molto meglio di prima», visto che adesso possono entrare al massimo 200 persone «garantendo l’esigenza di tutela del luogo con una fruizione finalmente discreta, tranquilla e dignitosa». «Questo era business e non tutela» aveva affermato la deputata grillina. Stesso commento soddisfatto aveva espresso il segretario regionale di Sel, Massimo Fundarò, parlando di «primo atto per porre fine ad un’appropriazione indebita».
Tutte valutazioni, dunque, di segno opposto rispetto a quelle di Legambiente, che adesso, anzi, lancia un appello al prefetto e alla Soprintendenza «che – afferma Zanna – deve far valere le sue ripetute diffide all’Amministrazione Comunale di Castellamare – che ha confermato di essere inaffidabile -, di intervenire subito per salvare la Tonnara di Scopello dal degrado e dall’incuria, restituendole dignità e bellezza».
(Foto di Legambiente Sicilia)