Aborto, troppi obiettori in corsia. Rischio ricorso a strutture clandestine

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Troppi obiettori di coscienza negli ospedali siciliani. A rischio quindi il diritto, sancito dalle leggi, a potere interrompere la gravidanza. MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico e Liberi e Uguali hanno depositato un’interrogazione, primo firmatario il senatore trapanese pentastellato, Vincenzo Santangelo, per chiedere al Ministero della Salute di intervenire per contenere l’eccesso di obiettori di coscienza nelle strutture sanitarie siciliane e garantire il libero e pieno esercizio del diritto all’interruzione di gravidanza volontaria a tutte le donne dell’Isola. L’atto ispettivo è stato sottoscritto da numerosi altri esponenti del MoVimento 5 Stelle, ma anche dal Presidente del PD, Simona Malpezzi e da quello del Gruppo Misto, Loredana De Petris. “Ritengo si tratti di un’iniziativa doverosa per garantire la piena applicazione della legge 194 su tutto il territorio nazionale – ha dteto il senatore Santangelo – anche laddove i diritti e le prerogative ivi previsti rischiano di essere maggiormente sacrificati, come purtroppo avviene in larga parte del territorio siciliano”.

“L’iniziativa politica – come spiegato dallo stesso senatore trapanese –  prende le mosse dal documento della Rete Consultiva Provinciale Donne Trapani che ha già ricevuto tantissime adesioni da parte di associazioni e cittadini. Per questo abbiamo deciso di portarlo in Parlamento e quindi all’attenzione del Ministero della salute. “È intollerabile che oggi in Sicilia ci siano tantissime strutture pubbliche o convenzionate prive di medici e di altro personale sanitario e che quindi – ha ribadito Santangelo – venga compressa la libertà di autodeterminazione delle donne siciliane garantita dal nostro ordinamento”. Nell’atto depositato il politico pentastellato ha sottolineato infine l’importanza che venga individuata, per ogni struttura pubblica e privata accreditata, una dotazione organica necessaria e adeguata e che preveda un numero minimo di medici e operatori non obiettori di coscienza anche per garantire la piena applicazione della legge 194 del 78 e scongiurare il rischio che molte donne, specialmente nella fascia di popolazione meno abbiente, facciano ricorso a pericolose strutture clandestine”.