Erano passate da poco le 8.30 quando Barbara Rizzo, 30 anni, a bordo della sua Volkswagen Scirocco si dirigeva come ogni mattina verso la scuola dei suoi due gemelli di sei anni Salvatore e Giuseppe Asta sulla strada provinciale che attraversa Pizzolungo. Era il 2 Aprile 1985 e nessuno sapeva che quei due bambini a scuola non sarebbero mai arrivati. “La strage di Pizzolungo” a distanza di 40 anni mantiene il dolore e lo sdegno che sono ancora vivi e presenti nella comunità trapanese e non solo, che è ancora stretta intorno alla famiglia Asta e alla memoria di tre innocenti che quel giorno fecero da scudo al magistrato Carlo Palermo, destinatario dell’attentato mafioso consumato in quei pochi, assurdi, secondi.
Nell’anniversario della strage il Comune di Erice in collaborazione con l’associazione Libera sta lavorando a una serie di iniziative, che costituiscono ormai da anni il “Non ti scordar di me”, un programma articolato che vedrà in prima linea nel ricordo delle vittime di mafia anche i comuni di trapani e Castellammare del Golfo, l’associazione Articolo 21, la Federazione nazionale della Stampa, l’Ordine dei Giornalisti, l’Anm e Libera Informazione. Eventi soprattutto a carattere sportivo, come ricorda Margherita Asta, figlia e sorella delle tre vittime e che da anni è in prima fila con Libera per alimentare con la memoria l’impegno, e che rivolge un appello a tutti i compagni di scuola e agli amici dei suoi fratellini, perché a 40 anni da quel tragico giorno ci si possa trovare assieme per tornare a giocare idealmente con Salvatore e Giuseppe.