4 sindaci indagati, solo Pagoto si dimette. Rizzo, Scarcella e Toscano non mollano

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Il primo cittadino delle Egadi, Giuseppe Pagoto, agli arresti domiciliari perché al centro dell’operazione “Aegades” messa a segno dalla Guardia di Finanza venerdì scorso a Favignana, ha rassegnato le dimissioni da sindaco. Il comune sarà adesso affidato a un commissario straordinario nominato dalla Regione. Pagoto ha comunicato la sua decisione al segretario generale del Comune, tramite il suo avvocato Michele Cavarretta.

Il sindaco era già stato sospeso dall’incarico dal prefetto di Trapani alla luce della legge Severino i cui provvedimenti si applicano per reati contro la pubblica amministrazione. Identica sospensione, ma con reati leggermente diversi, anche per il sindaco di Erice, Daniela Toscano (un altro dei 4 sindaci del trapanese finiti nella bufera) che nonostante la sospensione del prefetto e il divieto di dimora a Trapani ed Erice, ha deciso di rimanere in carica nonostante non possa recarsi nemmeno nel suo ufficio del municipio.

Pagoto ha invece fatto un gesto tipico della vecchia e nobile politica anche perché, rimanendo in carica, avrebbe rallentato, se non bloccato, la vita amministrativa del comune eguseo. Con Pagoto è dimesso anche l’assessore di Favignana Giovanni Sammartano, raggiunto da un divieto di dimora nel comune dell’arcupelago.

Oltre a Daniela Toscano anche gli altri due sindaci raggiunti da avvisi di garanzia non mostrano alcuna minima parvenza di voler rassegnare le dimissioni. I due primi cittadini di Paceco e Castellammare del Golfo, Giuseppe Scarcella e Nicola Rizzo, sono destinatari della medesima accusa (concorso esterno in associazione mafiosa), ovviamente per vicende del tutto distanti tra loro e differenti. Scarcella e Rizzo vanno avanti per la loro strada ed attendono di conoscere eventuali novità dagli inquirenti.