Trapani-Al via oggi obbligo di soggiorno e confisca di beni a Giuseppe Giammarinaro

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Sono iniziate oggi le operazioni di esecuzione del decreto emesso martedì scorso, 18 aprile, dal Tribunale di Trapani, nell’ambito del procedimento di prevenzione attivato su proposta del Questore di Trapani il 30 marzo 2011, a carico dell’ex parlamentare regionale salemitano Giuseppe Giammarinaro, 71 anni, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale della P.S. con obbligo di soggiorno per 4 anni in quanto indiziato mafioso. Il provvedimento del tribunale prevede l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca di svariati beni immobili, auto, conti correnti e società operanti nel settore sanitario per un valore attualmente stimato di circa 15 milioni di euro, e personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata di 5 anni. Il tutto si inquadra nell’operazione antimafia denominata “Salus Iniqua” che attraverso indagini della Divisione Anticrimine della Questura e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trapani, ha portato alla ricostruzione del «complesso quadro di rapporti di natura politico affaristica», scrivono gli inquirenti, in cui Giammarinaro si sarebbe mosso «a partire dai primi anni del 2000 e di cui ha beneficiato godendo di sostegno politico in modo da porre agevolmente in essere le condotte finalizzate al controllo occulto di attività economiche di questa provincia attive nel settore della “Sanità”, beneficiarie peraltro di finanziamenti pubblici regionali, e al condizionamento di importanti settori della vita politica con particolare riferimento al Comune di Salemi». Gli investigatori hanno individuato varie persone che figuravano formalmente come soci e amministratori di società operanti nel campo delle attività assistenziali e parasanitarie del trapanese ma che, di fatto, avrebbero consentito l’occulta gestione da parte dell’ex deputato regionale, all’epoca sottoposto al regime della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno. In particolare sono state individuate diverse società tra le quali la “C.E.M.” e la “Salus s.r.l.” e varie proprietà immobiliari per le quali Giammarinaro è stato ritenuto responsabile di avere attribuito fittiziamente la titolarità a prestanome, allo scopo di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali.