Tentato omicidio Toia, movente passionale?

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    Svolta nelle indagini sul tentato omicidio dell’imprenditore di Isola delle Femmine, Giuseppe Toia, vittima la notte del 18 maggio scorso, di un agguato nel quale è rimasto ferito all’addome da un colpo di pistola calibro 9.

    Sulla scorta di importanti elementi indiziari raccolti dai Carabinieri della Compagnia di Carini e della Stazione di Isola delle Femmine, la Procura della Repubblica di Palermo – Procuratore Aggiunto Maurizio Scalia e Sostituto Procuratore Calogero Ferrara – ha emesso un provvedimento di fermo del Pubblico Ministero, eseguito nella notte.

    Secondo la ricostruzione degli eventi Giuseppe Toia trascorre la sera del 18 maggio in un ristorante di Palermo con Anna Bruno, che riaccompagna a casa alle 00.30 circa. Quando la ragazza si allontana dalla vettura per rientrare in casa, nel piazzale antistante, si avvicina al buio, Salvatore Vetrano, 40enne di Palermo.

    Anch’egli è invaghito della donna e non accetta l’incontro galante con Toia, tanto che fa fuoco con l’arma a distanza ravvicinata: un colpo che solo fortuitamente non provoca lesioni letali, penetrando nell’addome e fuoriuscendo dalla schiena senza intaccare organi vitali.

    Subito dopo l’aggressione l’uomo fugge a bordo di un’autovettura facendo perdere le proprie tracce, mentre Toia viene soccorso da Antonino Billeci – gestore del ristorante “Charmant” che transita in quella zona per caso dopo la chiusura del suo locale –  e trasportato presso l’Ospedale “Cervello”, dove viene sottoposto ad un delicato intervento chirurgico.

    L’ascolto dei diversi testimoni, alcuni dei quali caduti in importanti contraddizioni, la visione delle tracce registrate durante la notte dai sistemi di videosorveglianza presenti in alcuni punti del paese e le intercettazioni telefoniche e ambientali disposte dalla Procura, hanno condotto a raccogliere i gravi indizi che oggi motivano il provvedimento restrittivo.

    Si attendono ora le decisioni del GIP e le eventuali dichiarazioni di Vetrano, mentre procedono gli accertamenti per individuare le condotte di favoreggiamento da parte dei testimoni falsi o reticenti, la presenza di eventuali complici presenti sul luogo del delitto, nonché la disponibilità dell’arma da parte dell’aggressore.