San Vito Lo Capo, scogliera distrutta: la vicenda arriva all’ARS

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La brutta vicenda della scogliera distrutta a Macari nei pressi di San Vito lo Capo arriva all’Assemblea Regionale Siciliana. È il M5S, sempre particolarmente attento alle tematiche ambientali, a depositare un’interrogazione per capire se nei programmi del governo ci siano progetti per trovare un modo di vigilare più concretamente sui patrimoni e le bellezze naturali della Sicilia, lasciati speso in balia di gente senza scrupoli. “Comprendiamo – afferma il deputato Sergio Tancredi, primo firmatario dell’atto – che si tratta di operazione non certo facile, vista l’estensione delle coste e dei territori dell’isola da tutelare. Questo non significa, però, che ci si debba rassegnare all’inazione e sperare solo nella buona sorte per difendere le bellezze naturali da attacchi criminali. Enti locali, demanio e Regioni si coordinino meglio e forse qualche risultato in più e qualche danneggiamento in meno potrebbero essere a portata di mano”. Ha destato lo scalpore e lo sdegno generale lo scempio ambientale scoperto il 14 gennaio scorso all’alba, quando durante un controllo una pattuglia della locale polizia municipale aveva constatato che uno dei tratti di costa più suggestivi del territorio di San Vito lo Capo, in località Macari, frazione del Comune, la spiaggia “Grotticelle” era stata deturpata da un escavatore che aveva demolito in parte la scogliera, bellezza naturale sottoposta a vicoli paesaggistici, al fine di creare un comodo accesso al mare dalla spiaggia sovrastante fino alla battigia. La procura di Trapani ha aperto un fascicolo sulla vicenda; due sanvitesi sono stati denunciati dai carabinieri in quanto ritenuti responsabili, l’uno come committente e l’altro quale esecutore materiale, dello scavo abusivo. I due al momento sono stati accusati di distruzione e deturpamento di bellezze naturali ed effettuazione di lavori senza autorizzazione del demanio marittimo. Ambientalisti ed esperti parlano di “danno incalcolabile” in una delle zone più amate e protette della Sicilia occidentale. Il M5S, oltre che alle istituzioni, fa appello anche alla cittadinanza per la salvaguardia dei beni pubblici. “Quella di Macari – commenta Tancredi – è stata un’operazione durata un paio di giorni circa. Qualcuno potrebbe avere visto e se lo ha fatto ha il dovere civico di raccordarsi con le forze dell’ordine. Solo quando si capirà che il bene pubblico è di tutti, sciagurati come quelli entrati in azione sulla scogliera avranno veramente la vita difficile”. Intanto l’assessore regionale del Territorio e dell’Ambiente Maurizio Croce fa sapere che chiederà alla Giunta di costituirsi parte civile “considerato il grave danno ambientale ad un bene rientrante nel demanio marittimo regionale” e al contempo dichiara di condividere la richiesta del sindaco di San Vito, Matteo Rizzo, di “una pena esemplare per chi ha deturpato una delle zone dal punto di vista biologico, geologico e climatologico più importanti della Sicilia”.