Marsala, il sindaco Adamo verso le dimissioni

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MARSALA – L’addio sembra essere già nell’aria. Vicino a questa scelta delle clamorose dimissioni da sindaco di Marsala Giulia Adamo dopo avere subito una condanna dalla prima sezione penale della Corte di Appello di Palermo a due anni e dieci mesi per tentata concussione, più l’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici. Il provvedimento potrebbe maturare dopo le forti pressioni politiche ricevute in seguito alla decisione del prefetto di Trapani di sospenderla dall’incarico per 18 mesi come recita la nuova normativa che regola la materia. Pare che sia in particolare il partito Democratico a spingere per far dimettere il primo cittadino per ragioni di natura etica e di opportunità. Se la Adamo dovesse dare seguito alle dimissioni la prossima mossa spetterebbe ad Antonio Vinci, esponente del Partito Democratico nonché vicesindaco: secondo quanto detta la norma diverrebbe lui il sindaco a tutti gli effetti. Ma pare che il Pd sia intenzionato a spingere anche lui alle dimissioni. Se così fosse gli organi amministrativi verrebbero commissariati e il Comune andrebbe a nuove elezioni nella prossima tornata elettorale. Il Pd sarebbe orientato in questo modo per il semplice motivo che da parte della stessa Giulia Adamo non è arrivato affatto alcun attestato di stima e sostegno. Anzi, 24 ore dopo la condanna, la Adamo, consapevole della sospensione prefettizia, in fretta e furia aveva emanato una determina per nominare suo vice Benny Musillami, uomo di fiducia. Un vero e proprio atto di sfiducia dell’oramai sospeso sindaco verso i Democratici. Un atto politico che potrebbe determinare una definitiva rottura anche in chiave di prossime elezioni tra la Adamo e lo stesso Pd. La determina è stata però invalidata dal prefetto che ha sottolineato come la sospensione della Adamo aveva effetto immediato rispetto alla sentenza. Quindi in pista è ritornato Vinci. Ma qui siamo sul campo delle ipotesi, per cui ancora non ci si può sbilanciare. All’interno del Pd non tutti infatti sarebbero convinti che le dimissioni dello stesso Vinci sarebbero la mossa azzeccata. Sul piano politico il Pd potrebbe invece vendicarsi immediatamente e impedire alla Adamo di tornare magari in pista alle prossime elezioni. Si parla già dell’intenzione dell’ex deputato regionale di presentare una propria lista ed un candidato sindaco a lei vicino, come lo stesso Musillami, o uno degli altri due assessori, Antonio Provenzano o Patrizia Montalto, quest’ultima fresca di avviso di garanzia per falso e favoreggiamento. Insomma, un quadro politico e amministrativo tutto in divenire e che diventerà sempre più chiaro con il passare delle ore. La condanna della Adamo è legata a quando ricopriva il ruolo di Presidente della Provincia, nel 2005: secondo l’accusa la Adamo si rifiutò di dare un contributo all’istituto degli Audiofonolesi se non avessero cambiato il presidente con un nome a lei gradito, Milena Vinci. La vicenda è articolata, e si è protratta del tempo, perché per due volte la stessa Adamo è stata assolta per abuso d’ufficio e per due volte la Cassazione ha mandato tutto indietro. Adesso arriva la condanna, ma per un’altra imputazione: tentata concussione.

 

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