Frode fiscale e truffa allo Stato: maxi-sequestro a Marsala e Petrosino

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Cento milioni di euro: è il valore delle società, beni e disponibilità finanziarie sottoposte a sequestro preventivo dal Nucleo di Polizia Tributaria di Trapani e l’aliquota Guardia di Finanza della Sezione di Polizia giudiziaria presso la procura di Marsala, a seguito delle indagini di tipo economico-finanziarie coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala. Il provvedimento di sequestro è scattato nell’ambito di un’inchiesta per frode fiscale e truffa ai danni dello Stato in cui risultano indagate 13 persone. In particolare, sarebbe emerso che una holding operante nel settore turistico-alberghiero avrebbe fatto ricorso a fatture per operazioni inesistenti (per oltre 20 milioni di euro)al fine evadere le imposte e di ottenere finanziamenti pubblici dal fondo europeo per lo sviluppo regionale, per oltre 6,5 milioni di euro. “I fatti di reato messi a nudo dall’indagine sono apparsi di straordinaria gravità-scrivono gli inquirentisia alla luce del lungo arco temporale nel quale sono stati commessi e reiterati, sia in ragione dell’imponente quantità di risorse che gli autori della frode hanno sottratto alla fiscalità generale e allo scopo al quale dovevano tendere”. Il provvedimento riguarda 244 terreni, 52 fabbricati, 13 automezzi e 24 conti correnti per un valore di circa 87 milioni di euro, oltre a titoli e disponibilità finanziarie, per circa 5 milioni e beni immobili e quote societarie, per circa 8 milioni di euro riconducibili agli indagati, che sono stati affidati ad un amministratore giudiziario. “L’operazione che ha portato al sequestro dell’ingente patrimonio dell’imprenditore marsalese del settore alberghiero Michele Angelo Licata e delle figlie Clara Maria e Valentina scardina, ancora una volta, un sistema economico di affari che poggia sulle fondamenta dell’ illegalità a scapito dello Stato e di coloro che onestamente si adoperano per sviluppare e, in taluni casi, tenere in piedi le loro realtà imprenditoriali” è il commento del segretario generale della Cgil di Trapani Filippo Cutrona. “L’utilizzo illecito dei finanziamenti pubblici e le fatture false – ha affermato il sindacalista – rappresenta un fatto gravissimo per la collettività e per l’intero territorio. A fronte di imprenditori senza scrupoli che utilizzano il denaro pubblico per arricchirsi ce ne sono tanti altri che contribuiscono alla crescita di importanti settori in via di espansione, quale è quello legato al turismo. Auspichiamo – ha concluso – che le lavoratrici e i lavoratori delle strutture ricettive sequestrate continuino, cosi come annunciato dagli inquirenti, a lavorare regolarmente”.