Concorso per infermieri, 5 condanne e 12 assolti tra cui 5 alcamesi

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Un concorso per titoli, bandito nel 2009 dall’Asp di Trapani, per la stabilizzazione di infermieri professionali precari. Una serie di esposti, dopo la consegna delle domande. Esposti presentati alla Guardia di finanza di Alcamo in cui venivano contestate procedure e ventilata l’ipotesi che concorrenti avrebbero prodotto documenti e autocertificazioni false per acquisire più punteggi nella graduatoria e potere finalmente coronare il sogno di conquistare il posto fisso. Partono le indagini della Guardia di finanza di Alcamo, che all’Asp di Trapani sequestra tutte le documentazioni. Tra patteggiamenti e proscioglimenti alla fine in diciassette vengono rinviati a giudizio per false attestazioni e falso in atto pubblico. Ieri dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Trapani, Franco Messina si è concluso il processo con cinque condanne e dodici assoluzioni. Al concorso parteciparono aspiranti infermieri in servizio, da tempo, da stabilizzare in diverse strutture sanitarie di Comuni della provincia di Trapani. Tra i partecipanti anche numerosi alcamesi. La richiesta di rinvio a giudizio era stata sollecitata dal Pubblico ministero. Durante le udienze sono stati sentiti come testimoni due dirigenti dell’Asp sulla predisposizione del bando e funzionari che valutarono i punteggi in base ai vari curriculum presentati. Questo il verdetto: un anno di reclusione è stato inflitto a Gaspare Cassarà di Castellammare. Dieci mesi per Maria Angela Crimi (Mazara), Riccardo Giacalone (Marsala). Loredana Tramellino di Castelvetrano e Filippo Francesco Sciacca di Marsala. Per tutti è stata sentenziata la sospensione della pena per cinque anni. Sono stati inoltre condannati al risarcimento danni alle parti civili e a pagare la somma di mille 965 euro per le spese sostenute dalla parte civile, ovvero l’Asp, per la costituzione in giudizio. Folta la schiera degli assolti con la formula perché i fatti non sussistono. Sono stati scagionati da ogni accusa le alcamesi Giuseppa Bologna, Maria Sebastiana Mancuso, Maria Romano e Francesca Taormina, tutte e quattro difese dall’avvocato Antonino Vallone. Assolta Rosanna Ponzio, difesa dagli avvocati Maurizio Lo Presti e Claudio Messina e Rosa Messana, assistita dall’avvocato Ettore Rodriguenz. Le altre persone assolte sono: Angela Alagna di Mazara, Concetta Angeloni e Maria Pia Gucciardi entrambe di Salemi. Maria Rosa e Francesco Filippo entrambi di Marsala e Rosaria Catania di Partanna. Gli avvocati dei cinque condannati hanno preannunciato appello.